“Nei giorni scorsi ho incontrato Dimitri, l'assassino di mia figlia, lungo via Italia. Ero in compagnia di amici che mi hanno trattenuto e portato da un'altra parte. Inoltre, mi è stato riferito che è stato visto in altri punti della città di Biella. Ho paura e sono profondamente addolorato: questo non è giusto, non è giustizia”.
Trattiene a stento l'amarezza Fabrizio Petri, il padre di Erika, la giovane uccisa in Sardegna nel giugno 2017 nel corso di una vacanza, del cui omicidio è stato condannato lo stesso Fricano in via definitiva a 30 anni di carcere.
Ora, gli è stata concessa la detenzione domiciliare per motivi di salute, con la possibilità di utilizzare tre ore al giorno per recarsi in strutture mediche e ospedaliere e affrontare le sue problematiche di salute.
La notizia è stata subito ripresa dagli organi di stampa nazionale e, molto probabilmente, saranno realizzati alcuni servizi televisivi nei programma di approfondimento.