Dopo la pausa di Ferragosto, torna la rubrica dedicata alla storia dei gruppi alpini del Biellese, in attesa dell'Adunata 2025.
Protagonista assoluto il gruppo di Biella Piazzo, il borgo storico della città capoluogo. La nostra storia parte nel lontano 1937, con la nascita della realtà alpina ad opera di Antonio Perona (padre di Corrado, futuro presidente nazionale dell'ANA, e reduce della Grande Guerra), assieme ad altri soci fondatori. Giusto un biennio contrassegnato da iniziative collettive e solidali prima della partenza al fronte, dopo l'entrata dell'Italia nel secondo conflitto mondiale, da cui molti biellesi non fecero più ritorno a casa.
Nel dopoguerra, gli Alpini del Piazzo riprendono le attività legando la propria storia alla memoria di Mario Cucco, tenente del regio esercito, caduto sotto i colpi del nemico, a soli 22 anni, nella notte del 26 ottobre 1918, nella difesa del Monte Grappa. In suo onore, il 21 giugno 1953, venne eretto nella piazza omonima un busto in bronzo su basamento di sienite della Balma, alla presenza di tanti Alpini biellesi. A rendere omaggio all'eroe (insignito di tre medaglie al valor militare) anche il ministro Giuseppe Pella.
Gli anni procedono spediti, fino a quando nel 1986 avviene l'inaugurazione dell'attuale sede di via Avogadro, situata a pochi passi dalla Porta della Torrazza. Prima di allora, i soci erano ospitati nei locali dello storico Circolo del Piazzo. Così, agli Alpini viene l'idea di restaurare l'antico lavatoio del borgo, ormai in stato di abbandono e incuria, e di trasformarlo nella “casa” delle penne nere. Decisivo fu l'interessamento del sindaco di Biella, Luigi Squillario. Da allora, è diventato un luogo di comunione, accoglienza e socializzazione, simbolo delle generazioni precedenti, con la realizzazione di cene, riunioni e confronti settimanali.
Ad oggi, il gruppo del Piazzo conta 55 soci, tra Alpini, Amici e Aggregati: tra questi figurano l'ex guida dell'ANA nazionale Corrado Perona e il capogruppo (dal 2011) Marco Rigola, affiancato dal vice Pietro Antonio Cagliano. A turno, nel corso dell'anno, le penne nere si mettono a disposizione della comunità per opere di manutenzione e mantenimento del decoro degli spazi più caratteristici del borgo, come il taglio dell'erba all'asilo e al vecchio oratorio. Nel recente passato, era stato abbellito il ponte con stupende e colorate fioriere.
Inoltre, tra gli appuntamenti in programma, permane la conservazione della memoria: da 24 anni, infatti, nel mese di gennaio, il gruppo realizza (assieme alla Sezione di Biella) la commemorazione della battaglia di Nikolajewka. La cerimonia celebra l’ultima battaglia contro lo sbarramento sovietico, iniziata all’una di notte del 26 gennaio 1943. In quel giorno, infatti, gli Alpini giunsero allo sbarramento russo di Nikolajewka nel momento in cui le forze italo-tedesche, provate dalle temperature gelide, dovettero ripiegare caoticamente. Il paese venne espugnato dagli uomini del Corpo d’Armata Alpino mentre le forze sovietiche vennero sopraffatte da quelle della Tridentina, comandate dal generale Reverberi. Molti soldati italiani, però, persero la vita non facendo più ritorno alle proprie famiglie.
Tornando ai giorni nostri, la realtà del Piazzo si sta preparando al meglio per l'Adunata 2025, per la prima volta di scena a Biella. “Le sensazioni sono positive – confida il capogruppo Rigola – Avere un simile evento sotto casa non è cosa da poco. Per anni è stata voluta, attesa e sperata: spiace solo che tanti (che tenevano a questo risultato) sono andati avanti. L'impegno sarà totale, anche per loro. Per tale occasione, c'è la volontà di realizzare alcune iniziative, come concerti nelle chiese e nei palazzi storici del Piazzo. Ogni decisione sarà presa in condivisione con la nostra sezione di riferimento”.