Era il lontano 1934 quando un gruppo di penne nere in congedo pensò bene di organizzare a Gaglianico una festa con le autorità locali allo scopo di ritrovarsi tutti assieme. Fu la premessa, fondamentale, per costituire 4 anni dopo l'attuale gruppo Alpini, formato il 22 ottobre 1938, con Ernesto Mariotti primo capogruppo.
Inizia così il nostro viaggio di (ri)scoperta della realtà di Gaglianico, protagonista questa settimana della nostra rubrica dedicata alla storia dei nostri Alpini biellesi, in attesa dell'Adunata 2025. Dopo la fondazione e privi di una sede fissa, il gruppo si distinse per attività originali sul finire degli anni '30 del '900: parliamo, infatti, di scampagnate in bicicletta e gare sportive, tra cui il 1° campionato biellese di bocce riservato agli Alpini. Con l'arrivo della Seconda Guerra Mondiale, molti soci del gruppo furono richiamati al fronte e diversi di loro persero la vita. Come Remo Fessia, ferito sul fronte greco-albanese e morto a Bari.
Dopo il conflitto, i pochi Alpini rimasti si riorganizzarono con Franco Guidetto e, primi nel Biellese, ripresero le proprie attività dando vita, nel giugno 1945, ad una grande momento di festa per celebrare la fine delle ostilità. Il ricavato venne interamente devoluto alle istituzioni del paese. Fu il primo di una lunga serie di atti solidali che portò alla crescita del gruppo di Gaglianico. Gli anni '50 si distinsero per una crescita degli eventi e delle gite a carattere benefico, oltre alle prime partecipazioni alle adunate nazionali. Inoltre, il 23 maggio 1954, fu una data storica per la comunità poiché rientrarono in paese le spoglie del compianto Fessia per essere tumulate nel cimitero locale.
Nei successivi 30 anni, il gruppo diede vita a diverse iniziative, come la sempre apprezzata bagna cauda, ancora oggi tanto amata dalla popolazione. Non solo: il 25 aprile 1985 venne inaugurato il monumento dedicato ai Caduti, situato in piazza Repubblica. Inoltre, sotto la guida di Italo Moi, il 30 giugno 1991 fu inaugurata l'attuale sede sociale, eretta in via Marconi 23, dove tuttora le penne nere si ritrovano per vivere istanti di allegria e pura condivisione.
Oggi, il gruppo conta 130 soci, tra Alpini (70), Amici (5) e Aggregati (55), guidati dal 2021 da Paolo Massaro che ha raccolto la storica eredità di Italo Moi, capogruppo per 38 anni, personaggio carismatico, simbolo di saggezza e figura esemplare per tutta la provincia. Accanto a lui, figurano il vice Vanni Orlandini, il segretario Enrico Donzelli, il tesoriere Giuseppe Borgaro e la madrina del gruppo Sandra Bricarello, oltre ai consiglieri del direttivo.
Un gruppo affiatato che, nel corso dell'anno, diventa protagonista con lodevoli e significative iniziative: basti pensare alla Castagnata presso la locale casa di riposo, la saporita Fagiolata per la cittadinanza, la Polentata a favore di Telethon (con chiara attenzione alla ricerca e alla prevenzione), l'accensione dell'Albero di Natale con le famiglie e il brindisi di vin brulé nel corso della Vigilia. Senza dimenticare gli appuntamenti istituzionali come il 25 Aprile e il 4 Novembre, dove gli Alpini sfilano assieme alle istituzioni e alle associazioni del paese.
A riprova, ancora una volta, della profonda unità tra le diverse realtà di Gaglianico, che si apprestano a vivere, tra meno di un'anno, alla prima storica Adunata di Biella. “È una grande opportunità per l'intero territorio – spiega Massaro – Da capogruppo, avverto il peso della responsabilità ma allo stesso tempo sono orgoglioso di rappresentare la mia comunità. In vista di questo appuntamento, stiamo lavorando per ospitare diversi gruppi a Gaglianico, così come realizzare un evento, ad esempio un concerto con la partecipazione di un coro alpino ma è ancora prematuro parlarne. Di certo è l'esibizione in piazza della Fanfara Valle Elvo, prevista per l'ultimo sabato del mese di luglio”.