Claudia fin da piccola ha avuto molti problemi di salute: “Ho avuto otite e gastroenterite acuta, ho rischiato molto – poi la scoperta della poliomielite - . Avevo 4 anni, in quel periodo, quando i miei genitori non potevano seguirmi, mi portavano da una coppia di signori a Valle Mosso. Nel periodo in cui ero da loro avevo l’abitudine di fare su e giù da una scala a casa loro. Un giorno si sono accorti che cadevo un po' troppo spesso da quella scala mentre provavo a scendere e hanno allertato i miei genitori. E dopo qualche controllo in ospedale hanno scoperto che mi ero presa la poliomielite.”
Il contagio è avvenuto anche per circostanze sfortunate: “A causa dei problemi di salute che ho avuto non ero riuscita a farmi il vaccino in tempo per prevenirla e purtroppo me la sono presa”. Claudia racconta di come è stata curata in quel periodo: “Ho passato più di un mese in ospedale senza poter vedere nessuno. I dottori dell’ospedale volevano operarmi togliendomi il pezzo di nervo che mi faceva male ma i dottori dell’antipolio mi hanno consigliato di farmi curare da loro. Per 10 anni uno di loro mi ha massaggiato la gamba indolenzita tutti i sabati e ne sono uscita anche se ora ho un piede leggermente più corto dell’altro. Durante quel periodo mi ricordo che mio padre stava sveglio la notte per massaggiarmi facendomi passare il dolore.”
Durante il periodo della malattia ha dovuto fare i conti con qualche difficoltà anche dal punto di vista sociale: “Le suore, con la scusa che avevo avuto la poliomielite, non mi facevano mai giocare con gli altri bambini e questa cosa mi faceva soffrire molto anche perché li portava a escludermi”.
Una volta superata la malattia, Claudia ha potuto cominciare ad avere una vita normale: “A 14 anni ho cominciato a lavorare in fabbrica con ritmi serratissimi. A 18 ho avuto il mio primo motorino e ho deciso di sposarmi e mettere su famiglia, ho avuto la prima figlia a 19 anni e il secondo 4 anni dopo.” In questo periodo ha però dovuto fare i conti con un altro problema fisico: “Ho cominciato a mettere il busto per risolvere un problema alla schiena causato da un dislivello delle anche. Dopo qualche anno, ho chiesto al mio dottore se potessi toglierlo perché mi dava troppo fastidio soprattutto quando lavoravo. Dopo averlo tolto mi sono dovuta iscrivere in palestra per non avere più problemi. Ci andavo 2 ore e mezza al giorno per 5 giorni a settimana”. La crisi del decennio scorso ha fatto ripiombare Claudia in un periodo piuttosto buio della sua vita: “10/11 anni fa ho perso il lavoro a causa della crisi ed è stato un altro momento molto brutto, temevo di non farcela – ma proprio da qui è riuscita a ripartire costruendosi la passione che ha oggi per la corsa grazie ad un episodio particolare - . In quel periodo ebbi una visita in ospedale e questo mi ha permesso di vedere che c’era tanta gente messa peggio di me, a quel punto mi sono decisa a fare qualcosa per aiutare le persone più in difficoltà istituendo una gara di corsa per persone con sclerosi multipla. Prima di farlo però ho deciso di iscrivermi presso la società di podistica Gaglianico 74 per cominciare a entrare nel mondo della corsa.”
Dopo aver preso questa decisione, Claudia dovette cominciare a correre per allenarsi: “inizialmente ho provato a fare un po’ di corsa sul tapis roulant ma dopo 5 minuti non ne potevo più, non mi era piaciuto. Poi ho provato a correre un po’ all’aperto e da lì non mi sono più fermata. Fino a prima del covid avevo una media di 1240 km all’anno”.
Da quel momento, infatti, ha cominciato a partecipare a diverse gare: “La prima maratona che ho corso è stata in montagna, l’arrivo era alla Madonna dello Zerbio e l’obiettivo era percorrere la distanza in meno di 8 ore. La prima volta ce l’ho fatta a fatica, l’anno dopo mi sono migliorata di quasi un’ora. Nel 2017 ho partecipato anche alla maratona di New York. Inoltre ho partecipato più volte alla maratona di Policoro ottenendo un argento e un bronzo nella mia categoria.”