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CRONACA | 22 maggio 2025, 12:40

Piemonte, non solo nuovi agenti per frenare l'emergenza carceri ma anche nuovi strumenti di difesa

L'appello alle procure a interrompere il fenomeno delle slinding doors.

piemonte sappe

Piemonte, non solo nuovi agenti per frenare l'emergenza carceri ma anche nuovi strumenti di difesa

Si è svolto ad Avigliana, in provincia di Torino, il VI Congresso regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Evento connesso all’Assise, il convegno sul Decreto sicurezza, recentemente varato dal Governo per fronteggiare le principali critiche in relazione alla gestione dell’ordine pubblico, anche all’interno delle strutture penitenziarie. 

Dopo i saluti dei rappresentanti istituzionali e sindacali (i Consiglieri regionali Roberto Ravello e Salvatore Castello, il segretario del SIAP Polizia di Stato Giovanni Capolupo ed il segretario del SAPPE Liguria Vincenzo Tristaino), ha preso la parola il segretario nazionale SAPPE del Piemonte Vicente Santilli, che ha illustrato le novità contenute nel Decreto in materia penitenziaria. In particolare, si è soffermato sul reato di rivolta in carcere, che punisce con ulteriore detenzione da uno a cinque anni chi compie atti di violenza, minaccia o resistenza in gruppi di tre o più persone (le pene sono più lunghe se gli atti rivoltosi provocano lesioni personali, o la morte, al personale penitenziario) e le “condotte di resistenza passiva”, con cui s’intendono quegli atti che impediscono il compimento di azioni finalizzate alla gestione dell’ordine e della sicurezza nelle carceri.

Il segretario generale del SAPPE Donato Capece, raccogliendo anche le segnalazioni dell’attento e qualificato uditorio, composto dai rappresentanti e segretari sindacali SAPPE di tutta la Regione, ha chiesto al provveditore penitenziario di Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Mario Antonio Galati di intervenire presso le Procure della Regione per favorire un ricorso meno sistematico alla custodia cautelare in carcere, piuttosto che nelle celle delle strutture delle Forze di Polizia che operano gli arresti, che impedirebbe il fenomeno delle sliding doors (porte girevoli), per cui moltissimi detenuti sono ristretti solo per poche ore prima di essere rimessi in libertà dopo le udienze di convalida. Ha chiesto il potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria dei Reparti piemontesi ma ha anche la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane.

Capece ha infine rivendicato il ruolo centrale dei Baschi Azzurri nel sistema sicurezza del Paese: “Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha dimostrato e dimostra, ogni giorno, non soltanto di costituire un grande baluardo in difesa della società contro la criminalità in termini preventivi, ma anche di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori del carcere”, anche in relazione all’ampio settore dell’area penale esterna che vede coinvolte, in Piemonte, quasi diecimila persone.

Nelle sue conclusioni, il provveditore Galati ha condiviso molte delle indicazioni emerse nel corso del dibattito e si è detto interessato ad approfondire le tematiche evidenziate dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, assicurando il suo personale impegno presso la Magistratura per sensibilizzare sul tema delle sliding doors (porte girevoli) e presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinchè, in previsione delle conclusioni dei prossimi corsi di formazione di ogni ruolo del Corpo di Polizia, le esigenze della Regione Piemonte vengano tenute nel debito conto in termini di assegnazioni di nuovo personale.

c. s. SAPPE Piemonte g. c.

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