E' stata accolta l'ipotesi formulata dalla Procura a carico di 23 agenti della Polizia Penitenziaria e del Vice-Comandante accusati di tortura nei confronti di un detenuto che, per essere contenuto, veniva immobilizzato utilizzando del nastro adesivo oltre alle manette.
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Dopo la denuncia in Procura del detenuto le indagini sembra abbiano acclarato che oltre all'illecito si siano verificati atti di violenza ai suoi danni e ai danni di altri due detenuti. Pare che le dichiarazioni abbiano ottenuto riscontro nei filmati delle telecamere all'interno del carcere e nei referti medici.
In base agli elementi raccolti durante le indagini erano state richieste misure cautelari a carico di 28 agenti della Polpen di Biella. Oltre agli illeciti, sono emerse condotte come lesioni personali e tortura, dato che appariva che per contenere gli arti di un detenuto, "venivano posti in essere trattamenti inumani e degradanti".
Secondi il GIP "tali metodi sono crudeli, e determinano nei detenuti una serie di sofferenze fisiche e di umiliazioni non necessarie e che eccedono la normalità causale".
L'ipotesi della Procura è stata quindi accolta in ordine al delitto di "tortura" meritando valutazione positiva ai fini delle richieste cautelari e questa mattina, 23 marzo, si è data applicazione alla sospensione dell'esercizio della funzione di durata adeguata e proporzionata al contributo causale di ciascun indagato.