Rimane ancora sospesa la vicenda che vede coinvolti la comunità del Monastero di Bose di Magnano e l'ex priore nonché fondatore Enzo Bianchi. A metà febbraio, Bianchi ha nuovamente rifiutato di lasciare la struttura per trasfersi in un'altra in Toscana, così come previsto dall'ordinanza della Santa Sede. L'ex priore avrebbe già dovuto lasciare Bose qualche mese fa (il primo ordine "dall'alto" risale a maggio 2020) ma così non è stato.
E così lo scorso giovedì 4 marzo, alla vigilia della partenza per il viaggio apostolico in Iraq, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il delegato pontificio per la comunità monastica di Bose, Amedeo Cencini, con l'attuale priore, Luciano Manicardi.
Un fatto reso noto dalla comunità stessa, che con una nota stampa "esprime profonda gratitudine a papa Francesco per la sollecitudine paterna mostrata".
L'organizzazione riporta poi la comunicazione del Vaticano in merito all'incontro: "Sua Santità ha voluto così esprimere al Priore e alla Comunità la sua vicinanza e il suo sostegno, in questa travagliata fase della sua vita, confermando il suo apprezzamento per la stessa e per la sua peculiarità di essere formata da fratelli e sorelle provenienti da Chiese cristiane diverse.
Papa Francesco, che fin dall’inizio ha seguito con particolare attenzione la vicenda, ha inoltre inteso confermare l’operato del Delegato Pontificio in questi mesi, ringraziandolo per aver agito in piena sintonia con la Santa Sede, nell’unico intento di alleviare le sofferenze sia dei singoli che della Comunità.
Il Santo Padre ha infine manifestato la sua sollecitudine nell’accompagnare il cammino di conversione e di ripresa della Comunità secondo gli orientamenti e le modalità definite con chiarezza nel Decreto singolare del 13 maggio 2020, i cui contenuti il Papa ribadisce e dei quali chiede l’esecuzione”.
A queste parole la comunità ha risposto: "Nell’assicurare a papa Francesco la nostra costante intercessione per il suo ministero, desideriamo ringraziarlo dal profondo del cuore per questa riconferma nella nostra vocazione di vita comune nel celibato sotto la guida del Vangelo".
Da Enzo Bianchi, intanto, pare non ci sia stata nessuna comunicazione, se non un post di Twitter di un giorno fa: "Solo se conosci l’oppressione sai cosa significhi la libertà, solo se conosci il bando sai cosa significhi avere una casa, solo se conosci la censura sai cosa sia la libertà di parola,
solo se conosci l’isolamento domiciliare sai cosa significhi non vedere gli amici".























