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CRONACA | 17 novembre 2015, 07:00

La Procura si appresta a chiedere 12 rinvii a giudizio per l’operazione “Oro Rosso"

I tre indagati italiani sono a piede libero, mentre il resto della banda, composta da rumeni, è in carcere. Oltre sessanta i colpi messi a segno nel Biellese, tra cimiteri, fabbriche dismesse e ferrovie

La Procura si appresta a chiedere 12 rinvii a giudizio per l’operazione “Oro Rosso"

La Procura della Repubblica di Biella si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per i dodici indagati dell’operazione “Oro Rosso”, scattata la scorsa estate. Di questi, tre sono italiani, tutti a piede libero, e il resto rumeni.

Le indagini, portate avanti dai carabinieri, avevano portato a scoprire una banda, dedita allo smantellamento del rame da siti di diversa natura, per poi rivenderlo a commercianti compiacenti. Un giro ben avviato, tanto che il blitz delle Forze dell’ordine si era dipanato tra Milano, Settimo Milanese, Carema e Cavaglià. E proprio nel Biellese si era registrato il maggior numero di furti accertati, ben 61 sui 78 conteggiati dai carabinieri.

Tutti i dodici finiti al centro dell’inchiesta erano stati indagati o arrestati. Gli unici tre italiani del gruppo, difesi dagli avvocati Francesco Alosi, Flavio Buzzi ed Armando Schiroli, adesso affronteranno il processo a piede libero.

Elena Giacchero

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