/ Cossato e Cossatese

Cossato e Cossatese | 20 agosto 2014, 18:12

La cascina Aurora. Un'attività mai nata

Il cascinale era stato ristrutturata per reinserire gli ex detenuti nella vita sociale, ma lo scioglimento della cooperativa "La betulla" non ha fatto partire il progetto

La cascina Aurora. Un'attività mai nata

Era stata ristrutturata perché doveva diventare un luogo per reinserire i detenuti nella vita lavorativa dopo aver scontato la loro pena. Stiamo parlando della cascina “Aurora” e delle serre che si trovano a Castellengo, che sono  ben visibili  dalla provinciale che da Cossato porta a Mottalciata.

Alla fine degli anni 2000 i locali della cascina erano disabitati da tempo e la Cooperativa Sociale “La Betulla”, ora sciolta,  ha acquistato il cascinale ai piedi della riserva naturale della Baraggia e iniziato la ristrutturazione al fine  di realizzare un centro di accoglienza per detenuti ed ex detenuti . Il “progetto Aurora” avrebbe dovuto offrire un’abitazione, un lavoro  ed un supporto socio-educativo, per il graduale reinserimento nella vita di tutti i giorni, per coloro che erano stati in carcere. Tra le attività previste vi era l’apertura di un agriturismo, l’avvio dell’attività agricola grazie alle serre e dell’allevamento di animali  e un progetto di pet therapy.

I lavori di ristrutturazione, durati diversi anni, si sono conclusi nel 2011, ma lo scioglimento della cooperativa “La betulla”, non ha permesso che il progetto si realizzasse. Ora la cascina Aurora può essere acquistata con concordato preventivo, tramite il commissario che si occupa della liquidazione dell’azienda, ma trovare un acquirente non è così semplice.

“E’ un peccato- è il commento dell’assessore alle politiche sociali di Cossato- perché il cascinale è nuovo e si sarebbe potuto dare il via, a diverse attività, per aiutare gli ex detenuti. Purtroppo, comprare  la struttura e tutto il terreno circostante, è troppo costoso e il comune non è in grado di affrontare una spesa simile, per portare avanti il “progetto Aurora”.  Un piano, che, per essere portato avanti, avrebbe bisogno di numerose risorse sia a livello economico, che umano. Quindi, soprattutto, in questo momento, l’unica possibilità è che qualche privato proceda nell’acquisto, per lo meno perché non vada perduto tutto il lavoro di ristrutturazione”.

Elena Lovero

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore