Proiettando note come coordinate, il Moser String Quartet trasformerà l’Accademia Perosi in un atlante vivente: ogni brano di Bach, Webern e Beethoven sarà un territorio da esplorare, con i suoi crinali emotivi e le sue valli di silenzio. Le quattro musiciste – cartografe del suono – non si limiteranno a eseguire, ma tracceranno rotte tra il Barocco, il Novecento e il Romanticismo, rivelando come quelle epoche, apparentemente distanti, siano in realtà tasselli di un unico continente sonoro.
Un viaggio reso possibile dall’istituzione biellese che, da cinquant’anni, disegna mappe culturali per la comunità con la costanza di un fiume carsico: 350 giorni all’anno di lavoro, senza clamori, l’Accademia costruisce servizi che uniscono qualità e affidabilità, trasformando visioni in beni comuni. Gli oltre 40 eventi già realizzati dall'inizio del 2025 sono solo l’ultima propaggine di un impegno che, dal 1973, tesse un dialogo fedele con il territorio. Qui, ogni concerto è un porto che collega il pubblico a mondi lontani, ma anche un atto di cura civile: perché quella “mappa emozionale” tracciata dal Quartetto non sarebbe possibile senza il solido archivio di fiducia coltivato giorno dopo giorno, nota dopo nota, nell’alveo silenzioso di chi crede che la bellezza, per essere condivisa, debba prima essere radicata.
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Ancora musica. Ancora note dunque, a trasformare lo spazio in un atlante acustico, dove epoche e sensibilità si fonderanno per svelare i meccanismi invisibili che plasmano il paesaggio interiore.
Kanon Miyashita (Violino)
Patricia Muro Francia (Violino)
Elise Hiron (Viola)
Lea Galasso (Violoncello)
"Un'esecuzione impeccabilmente raffinata, un'ampia gamma di gesti espressivi e un'omogeneità di suono e bilanciamento raramente riscontrabile in ensemble di quartetto" (durante l'Osaka International Chamber Music Competition).
Il concerto, intitolato Cartografie Sonore, si articola in tre movimenti filosofico-musicali. Si inizia con la Geometria sacra di Bach, incarnata nel Corale BWV 383: un labirinto contrappuntistico che evoca archi gotici e slanci mistici. Ogni voce, solida come un pilastro, si intreccia in fughe ascensionali, bilanciando l’umano e il divino in una sintesi di timore e speranza. L’essenzialità della struttura, spoglia di orpelli, riflette una ricerca di purezza che trascende il tempo.
La seconda mappa sonora appartiene a Webern. Nel Langsamer Satz, il compositore viennese condensa il romanticismo in frammenti di luce cristallina: ogni nota è un astro isolato, ogni silenzio un respiro cosmico che delimita l’infinito. È un minimalismo rivoluzionario, scolpito nel vuoto, dove l’assenza diventa presenza e il non-detto acquista risonanza universale.
Il viaggio culmina con il Caos e luce di Beethoven, incarnato nel Quartetto Op. 59 n. 2. Qui gli archi si scontrano in crescendi tempestosi, mentre un motivo ostinato emerge dalle tenebre come un faro. La ribellione alla forma classica si fa strumento per indagare l’abisso interiore, trasformando il dolore in energia pura: un inno alla capacità dell’arte di sublimare il conflitto.
Formato quattro anni fa sotto la guida di maestri come Silvia Simionescu e Anton Kernjak, il Moser String Quartet ha già conquistato l’Europa. Premiato all’Osaka International Chamber Music Competition come “impeccabilmente raffinato” e insignito del titolo di “Ambassador Ensemble”, il gruppo unisce rigore filologico e sperimentazione, dialogando con autori contemporanei come Dieter Ammann. Nel 2025 ha ottenuto la borsa di studio per frequentare il corso di quartetto tenuto da Oliver Wille (Kuss Quartett) presso la Fondazione Accademia Perosi di Biella.
Bach, Webern e Beethoven disegnano mappe complementari: il primo incarna l’armonia trascendente, il secondo l’audacia del non-detto, il terzo la forza trasformatrice del conflitto. Insieme, rivelano come la musica possa scolpire l’eterno nel frammento, rendendo ogni accordo un ponte tra epoche. Un appuntamento che promette di trasformare la sala concerti in un atlante acustico, dove lo spazio non si misura in metri, ma in risonanze dell’anima.
Da non perdere!