Benvenuti nel ventiduesimo appuntamento con “Riascoltati per voi”. Nel 1985, mentre il mondo della musica pop e rock esplodeva in mille direzioni diverse, Sting decideva di spiccare il volo come solista dopo l'enorme successo ottenuto con i Police. “The Dream of the Blue Turtles”, non era solo il suo debutto senza la band che lo aveva reso celebre, ma una dichiarazione di indipendenza artistica, un album sofisticato e ricco di influenze jazz, che lasciava intuire la sua volontà di esplorare nuove strade.
Mi piace pensare a questo album come un ponte che collega due momenti importanti: gli anni '70 e gli anni '80. Qui, questi due periodi si incontrano e si mescolano in un modo elegante e raffinato, una cosa che pochi altri artisti di quel tempo riuscivano a fare. L'ho riascoltato tantissime volte, e ogni volta è come scoprire qualcosa di nuovo, una piccola sfumatura che prima non avevo notato. Non è un disco che ti entra subito in testa, non cerca di piacere a tutti a ogni costo, ma è proprio questa sua caratteristica a renderlo così memorabile e speciale.
L’album si apre con la canzone "If You Love Somebody Set Them Free", un pezzo che ti prende subito con il suo ritmo potente, un grande senso di libertà e un'energia che ti contagia. La parte ritmica, quella fatta dal basso di Darryl Jones e dalla batteria di Omar Hakim, è davvero eccezionale grazie alla loro bravura e al loro modo di suonare così fluido. Ma è con il brano "Russians" che l'album raggiunge il suo punto più alto. In un periodo in cui c'era la Guerra Fredda, Sting scrive una delle sue canzoni più profonde e impegnate. Il testo, purtroppo, è ancora oggi attualissimo. Il mondo è cambiato dal 1985, ma le domande di Sting sulla pace e sulla capacità delle persone di capirsi restano valide per tutti, ovunque. Mentre invece, canzoni come "Children's Crusade" e "We Work the Black Seam" mostrano un lato più profondo e pensieroso dell'album, mentre "Moon Over Bourbon Street" ci porta in un'atmosfera notturna e un po' misteriosa. Il disco si conclude con "Fortress Around Your Heart", una canzone dalla melodia bellissima che ho sempre trovato un po' malinconica.
A distanza di quarant'anni, riascoltare adesso "The Dream of the Blue Turtles" significa capire il valore di un album che è stato un punto di svolta sia per Sting sia per chi lo ha ascoltato. È un disco curato nei minimi dettagli, suonato da musicisti eccezionali, che fa capire che il pop può essere profondo e ben fatto. È un album che vale la pena riscoprire, e sono sicuro che qualcuno di voi, leggendo queste parole, sentirà il desiderio di riascoltarlo subito!
I miei brani preferiti sono: "If You Love Somebody Set Them Free”, “Russians”, "Children's Crusade”, “Shadows in the Rain”, "We Work the Black Seam”, "Moon over Bourbon Street” e "Fortress Around Your Heart”.
Voto: 9,5
Tracce:
1) If You Love Somebody Set Them Free – 4:14
2) Love Is the Seventh Wave – 3:30
3) Russians – 3:57 (Prokofiev, Sting)
4) Children's Crusade – 5:00
5) Shadows in the Rain – 4:56
6) We Work the Black Seam – 5:40
7) Consider Me Gone – 4:21
8) The Dream of the Blue Turtles – 1:15
9) Moon over Bourbon Street – 3:59
10) Fortress Around Your Heart – 4:48
Durata: 41 minuti.
Formazione:
- Sting – voce, chitarra, contrabbasso
- Omar Hakim – batteria
- Darryl Jones – basso
- Kenny Kirkland – tastiere
- Branford Marsalis – sassofono
Mi piacerebbe davvero conoscere le vostre impressioni! Condividete con me i vostri pensieri non solo su "The Dream of the Blue Turtles”, ma anche su Sting e sull'impatto che la sua musica ha avuto sulle vostre vite. Ogni opinione è un pezzo in più di questa grande storia musicale che ci unisce.
Alla prossima tappa del nostro viaggio musicale!






















