Il viaggio attraverso l’obiettivo del fotografo biellese Roberto Marchisotti, conosciuto da molti come "il Maestro", prosegue. Dopo aver raccontato il mondo dei rally e gli scorci urbani di Biella e del Piemonte, il suo sguardo si posa ora sulle passerelle, dove la sua attenzione è stata alta per almeno 10 anni. È il turno della moda, quella delle grandi sfilate immortalate negli anni Ottanta.
Siamo nel 1983. Marchisotti viene invitato a Pitti Uomo, a Firenze, in veste di fotocronista per diverse testate. "Le sfilate delle varie aziende tessili duravano circa sei giorni – ricorda –. Tra i marchi che ho seguito ci sono Lattuada, Armani, Ferrè, Cerruti, Zegna, Lana Gatto e Avia".
Proprio con Avia, racconta, si instaurò un rapporto speciale: "Con Antonio Viana, il fondatore di Avia si cominciava la domenica, il giorno prima dell’inizio ufficiale delle sfilate, alla Fortezza da Basso. Alle 15 le modelle arrivavano nel mio studio, allestito per gli scatti in maniera magistrale. Alle 17 si chiudeva il set e iniziavo lo sviluppo. Alle 21 Antonio Viana si sedeva al tavolo per selezionare le migliori foto: circa 200 su 900 scatti in bianco e nero. Poi passavo la notte a stampare: alle 5 del mattino eravamo già in viaggio verso Firenze. Nessuno doveva sapere cosa avevo fotografato. Con Avia ho lavorato per diversi anni: era un vero regista, con lui ho ottenuto grandi soddisfazioni. Il suo stand era tra i più belli, di certo il più fotografato".
Nel lungo elenco dei protagonisti della moda finiti davanti all' obiettivo di Marchisotti c'è anche Giuseppe Modenese, figura chiave del fashion system italiano, scomparso nel 2020 all’età di 90 anni. Di lui si è detto di tutto: «primo ministro della moda italiana» (Wwd), «istituzione» (Franca Sozzani), «monumento» (Mariella Milani), «arbiter elegantiarum» (Moda e Modi), e persino il «Richelieu della moda» (Gianluca Lo Vetro).
Un racconto per immagini che, ancora oggi, restituisce l’anima di un’epoca e l’eleganza senza tempo di chi ha fatto grande la moda italiana.