Da qualche giorno la giunta Cirio si vanta della “promessa mantenuta” con l’apertura della “Stanza dell’ascolto” all’Ospedale Sant’Anna di Torino, affidata a una sedicente associazione anti-abortista.
Una promessa solo buona a mantenere la linea ideologica adottata nell’affrontare uno dei temi più delicati riguardanti la tutela materno-infantile, mentre nel contempo si riducono i consultori familiari istituiti dalla legge 405/1975. Istituti previsti per assistere la donna in stato di gravidanza informandola sui suoi diritti, dando assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità e alla paternità responsabile, per la prevenzione e il monitoraggio della salute in tutte le fasi della vita riproduttiva, anche contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza.
Sono questi, uniti ai servizi alla famiglia, ai congedi parentali e all’assegno unico per i figli l’architrave delle norme per il sostegno alla famiglia. Dare fondi al volontariato e non investire sui consultori è solo il modo strumentale di aggirare le leggi e non mostrare le carenze delle politiche familiari regionali.
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