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CRONACA | 21 settembre 2023, 19:00

Un audiolibro di filosofia ascoltato con gli amici, il sussulto per la vittoria della Juve. Ecco "le ultime gioie" di Gianni Vattimo

Camera ardente al rettorato tra ricordi e dimostrazioni di affetto da parte di docenti, amici e conoscenti.

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Un audiolibro di filosofia ascoltato con gli amici, il sussulto per la vittoria della Juve. Ecco "le ultime gioie" di Gianni Vattimo

Un audiolibro di filosofia, ascoltato in mezzo agli amici più cari, dentro la sua stanza dell'ospedale di Rivoli. Oppure il sussulto quando gli è stato detto, sabato, che la Juventus aveva vinto contro la Lazio. 

"Forse questi sono stati tra gli ultimi momenti si felicità", racconta una delle voci che prende la parola alla camera ardente di Gianni Vattimo, filosofo morto nella serata di martedì. Una camera ardente che proseguirà anche domani (sempre dalle 10.30 alle 18), mentre sabato mattina alle 10 si celebreranno i funerali, a San Lorenzo. 

La bara è accompagnata da fiori, appoggiata su un tappeto decorato mentre alle sue spalle, insieme al crocifisso, la veste da professore sta appoggiata su una sedia. Sulle sedie, amici e parenti. Non distoglie gli occhi dalla bara Simone Caminada, assistente e compagno del professore fino agli ultimi giorni. Tante le parole che prendono la parola e lasciano un ricordo, un aneddoto o un pensiero.

Dentro due teche, invece, ci sono il libretto universitario di Vattimo, i registri e la sua tesi di laurea. C'è anche Franco Debenedetti, già senatore, tra gli amici e conoscenti che si intrattengono a scambiare qualche parola."Superare le incrostazioni e le barriere dogmatiche, nel pieno rispetto anche di chi non la pensa alla stessa maniera".

Questo l'insegnamento che Gianni Vattimo lascia, dietro di sé, secondo Graziano Lingua, direttore Dipartimento Filosofia dell'Università di Torino. Con lui, insieme al rettore di UniTo, Stefano Geuna, sono state decine fin da questa mattina le persone che hanno presenziato presso l'aula magna del rettorato, in via Po.

"Leggero, ironico, era perfettamente conscio del peso e della gravità delle scelte che spesso aveva dovuto fare per uscire dalla sua comfort zone - aggiunge il docente e filosofo, Maurizio Ferraris - Non si è mai annoiato, di questo sono sicuro. Il suo spirito è sempre stato quello di uscire dai confini".

Dal corrispondente di Torino

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