E' difficile stabilire l'inizio della storia di Maffeo Ciclismo, quando in un negozio non vendi oggetti ma una passione.
Scavando lontano nel tempo spuntano le foto che risalgono a più di 80 anni fa, quando Ettore Maffeo, allora garzone di panetteria si allenava per le gare durante le consegne del pane in bicicletta. “E' una storia che parte tanti anni fa, – racconta Maurizio Maffeo, figlio di Ettore, e titolare di Maffeo Ciclismo a Benna - quando mio papà correva le prime gare amatoriali. Allora erano tempi duri, e una famiglia di nove fratelli non lasciava molto tempo libero da dedicare allo sport ma la passione c'era già e ci coinvolse tutti”.
“Poi la vita corre in altre direzioni - continua Maurizio - , il ciclismo rimane in un angolo ma ogni tanto spunta. Ricordo infatti quando da bambino mio papà mi portava con sé per andare a vedere l'arrivo di qualche gara locale. Non lo trovavo interessante. Anzi, direi che non capivo che cosa ci fosse di così coinvolgente. Per lui era diverso. Lui sapeva bene cosa volesse dire avere le gambe che bruciano, piangere dalla fatica o dalla gioia, non sapere più dove cercare energie e comunque non mollare. Conosceva bene quello sport e le corse lo appassionavano”.
Il tempo passa e arriva il giorno della prima bicicletta di Maurizio: “Una Graziella comprata da Italo Spreafico di Occhieppo Inferiore, che tra l'altro è mancato pochi giorni fa. In realtà non era una Graziella ma credo si chiamasse Nadia o Cinzia, poco importa. Abitavo a Cossila San Grato e ben presto tutti i sentieri e le stradine di Cossila non ebbero più segreti. Usai quella bici per molti anni e da subito mi occupai, con l'aiuto di mio papà, di farne la manutenzione. Ricordo che andavo sovente da Camillo, una istituzione del mondo dei ricambi a Bella, a comprare fili, pattini, copertoni e camere d'aria. Dopo anni di impennate, sgommate e salti il telaio dovette più volte essere saldato finché, in seconda media feci il salto di qualità”.
Dopo la prima in assoluto, arriva la prima bici sportiva e, per Maurizio, cambia l'approccio alla bicicletta: “Nella mia vita arrivò la prima bici sport con ruote da 28" e cambio a 4 velocità, acquistata presso il mitico Gervasio, che ovviamente era ancora in via Eugenio Bona, proprio davanti al Camillo. Data la tipologia di bici, finirono impennate e sgommate, capivo che con quella si poteva veramente "viaggiare". E venne il 1973 e con quell'anno, l'Austerity. Quelli un po' "stagionati" come me sanno perfettamente cosa fosse. Divieto di circolazione alle auto nei fine settimana. Le strade trasformate in enormi piste ciclabili. E così iniziarono le prime avventure. Senza allenamento, senza soldi in tasca e senza nulla da mangiare, con un mio compagno di scuola ci lanciavamo verso il lago di Viverone, verso la Fontana Solforosa, la Serra, Ivrea. Ricordo una volta di aver mendicato un paio di pesche al mercato di Zimone ( già.., c'era il mercato). Arrivavamo a casa stremati, disidratati, incapaci di fare le scale per entrare in casa ma certi di avere compiuto un'impresa. Avevo 13 anni. Ecco, credo che proprio quelle "imprese" abbiano innaffiato e concimato il seme della passione che già era in me. In quegli anni, come del resto anche oggi, frequentavo molto Sestriere. E mentre mio papà guidava la Simca 1000 verso il Colle, io con il naso schiacciato contro il finestrino guardavo l'asfalto scorrere e pensavo quanto sarebbe stato bello fare tutta quella strada in bicicletta. Ogni volta lo stesso pensiero”.
Il sogno di Maurizio si avvera dopo molti anni: ”Con l'adolescenza è arrivato il cinquantino, qualche sigaretta, e poi la scuola, la musica, lo sci, la fidanzata, il matrimonio e i figli. Ma poi, come sempre, il cerchio si chiude e verso la metà degli anni ottanta compro la prima bici da corsa. Una Atala comprata dal Sogno in via Repubblica. La uso a fasi alterne, sempre con tanta fatica visto lo scarso allenamento. Poi, al primo gennaio 1991 smetto di fumare quelle poche sigarette e decido di dedicarmi, finalmente in modo serio, alla bicicletta. Compro una MTB e una bici da corsa Olmo. Comincio a pedalare regolarmente, cambio un po'di biciclette, partecipo a molte gran fondo in MTB e su strada e verso la fine degli anni novanta inizio a frequentare il mondo delle randonnée. Mi appassiono alle lunghe distanze e ai viaggi. Unisco la passione per la montagna a quella per la bicicletta e inizio le escursioni in MTB in montagna. Nel "96 il viaggio a Capo Nord e poi con mio figlio Filippo, l'Olanda e la Scozia”.
Quando, nel 2003, il mondo del tessile attraversa un momento difficile, Maurizio, insieme alla famiglia, pensa di affiancare una seconda attività a quella principale. “Qualcosa da coltivare e far crescere nel tempo - spiega Maurizio - . Un gioco, una passione, un lavoro. Ecco, da lì nasce Maffeo Ciclismo. Le cose non avvengono mai per caso, hanno sempre un perché, una scintilla che accende la fiamma. E come tutte le cose avvengono come conseguenza di altre cose. E tutte le esperienze di vita e lavorative servono sempre e comunque. Le pedalate da bambino, gli studi da geometra al Vaglio Rubens, i trent'anni di pratica di idraulica ed elettrotecnica sugli impianti tessili. Le esperienze con le prime MTB rigide sui sentieri dello Chaberton, del Bellino, Jafferau, Sommellier, solo per citarne alcuni. Tutto serve, fa bagaglio di esperienza ed incoraggia una scelta che sembrava un azzardo”.
A fine gennaio 2004, l'avventura Maffeo Ciclismo parte. “Iniziamo subito una collaborazione, - prosegue Maurizio - che dura ancora oggi, con i marchi Bianchi e Scott. Nel corso degli anni siamo stati concessionari di De Rosa, Rocky Mountain, Lee Cougan, Bh. Abbiamo dato vita ad alcune manifestazioni dedicate alla MTB e alla bici da corsa che ogni anno coinvolgono un discreto numero di partecipanti!”.
Nel 2015, dopo 11 anni, Maffeo Ciclismo si trasferisce nella sede attuale di Benna, in via Nazario Sauro 30. “Un locale più grande e visibile rispetto al precedente - sottolinea Maurizio - . Qui abbiamo iniziato a offrire ai nostri clienti, oltre alla vendita e all'assistenza, anche il noleggio in particolare delle Ebike. Ecco, questa è la nostra storia. Una storia relativamente giovane ma che ha origini lontane. E ancora oggi, dopo tanti anni, ogni volta che consegniamo una bicicletta, un accessorio o un servizio cerchiamo, di trasmettere ai nostri clienti un po' della nostra passione, della nostra esperienza e un po' di quelle pedalate fatte durante l'Austerity del '73”.