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CRONACA | 31 marzo 2019, 11:00

Sedie appese al ponte dei suicidi, l'artista ad un anno dall'installazione: "Un aiuto"

Suicidi tangenziale

Le sedie appese al ponte della tangenziale

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell'artista Lorenzo Gnata, ad un anno dall'istallazione che fece discutere l'opinione pubblica:

"E' passato ormai un anno dal giorno in cui venne inaugurata l'installazione "Res Humanae" sul ponte della tangenziale. 365 giorni che hanno cambiato completamente il futuro di quel tratto stradale e dei biellesi. Un futuro, si spera, più roseo per tutti e segnato da sempre meno drammi. Per quattro mesi le sedie rimasero sospese, lasciandosi cullare dal vento e riempiendo lo sguardo di chi transitava in prossimità del ponte".

"Come dinamite spaccarono l'opinione pubblica tra chi avrebbe distrutto opera e artista, contestandone il cattivo gusto, la sua inutilità e blasfemia, e tra chi ne apprezzava la dirompente denuncia, portata avanti con poesia e rispetto.Di giorno sedie, di notte stelle, a voler ricordare l'importanza della nostra presenza e di quanto sia pesante l'assenza. Un vuoto contemplato sin dall'antichità, dove il nostro desiderio di vedere quella persona era pari alla ricerca delle stelle nel cielo, con la loro luce fredda e lontana, ma densa di memoria, preziosa e pura".

"Da molti mesi le sedie hanno abbandonato il ponte, stanche di dondolare e provate dalle intemperie estive, lasciando il posto a numerosi interventi di messa in sicurezza dell'infrastruttura. Sebbene se ne siano andate, il loro ricordo rimane nella mente di tutti, sottolineando sempre che un'opera d'arte non può cambiare concretamente la realtà, ma può allargarci gli orizzonti affinché tutti possano aiutare a costruirne una nuova".

Lorenzo Gnata

Comunicato stampa - l.b.

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