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CRONACA | 21 settembre 2025, 06:50

Uva scomparsa dai vigneti biellesi: furto o cinghiali? Viticoltori in allerta FOTO

Aperte le segnalazioni per far fronte comune verso il "nemico invisibile" che nuoce all'intero settore agricolo.

Uva scomparsa dai vigneti biellesi: furto o cinghiali? Viticoltori in allerta

Uva scomparsa dai vigneti biellesi: furto o cinghiali? Viticoltori in allerta

Nei giorni scorsi alcuni viticoltori biellesi hanno fatto un'amara scoperta: da una settimana all’altra, l’uva coltivata con cura nei vigneti è svanita senza lasciare alcuna traccia.

La prima ipotesi è stata quella di un furto: ladri entrati di notte per impossessarsi del raccolto. Ma i conti non tornavano: nessun segno di passaggio, nessun grappolo caduto a terra, e soprattutto un dettaglio decisivo: l’uva non era ancora giunta a maturazione, dunque non avrebbe avuto senso raccoglierla in anticipo.

A fornire un indizio sono state le foto-trappole installate nei pressi delle vigne, che nei mesi precedenti avevano immortalato una moltitudine di cinghiali oltrepassare la recinzione, approfittando di alcuni buchi. Lo scambio di informazioni fra viticoltori, inoltre, sembra confermare l'ipotesi, ma per il momento non vi sono certezze assolute. L'incursione degli animali non è una novità e negli anni precedenti i dispositivi avevano registrato un numero crescente di esemplari, confermando una presenza ormai fuori controllo. Una vera e propria piaga che si diffonde senza sosta, e che mette a rischio la produzione vitivinicola e agricola in genere, nessuno escluso. 

«Abbiamo perso quattro o cinque quintali – racconta un viticoltore con un possedimento a Lessona –. Per noi era il primo anno di un raccolto atteso, dopo la grandinata di luglio che aveva risparmiato parte dei filari. Cinque anni di attesa, investimenti, cure e prodotti: tutto cancellato in pochi giorni».

Il fenomeno non riguarda solo Lessona, ma anche Curino, dove altri agricoltori hanno denunciato episodi analoghi: 40 quintali di raccolto sono andati in fumo, senza lasciare traccia. La preoccupazione cresce: se i cinghiali sono i principali indiziati, resta aperta la possibilità che anche altre specie abbiano contribuito alla devastazione. «Non abbiamo ancora la certezza assoluta – spiegano i viticoltori – ed è per questo che vogliamo raccogliere testimonianze e installare un maggior numero di foto-trappole: così, finalmente, ne avremo la certezza».

Di fronte al timore che la situazione possa aggravarsi, i biellesi intendono prevenire. L’appello è duplice: da un lato si chiede alle istituzioni, e in particolare alla forestale, interventi rapidi e misure di contenimento; dall’altro invitano i colleghi e i cittadini a collaborare, segnalando casi simili e condividendo informazioni utili. 

Aperte le segnalazioni per far fronte comune verso il "nemico invisibile" che nuoce all'intero settore agricolo.

G. Ch.

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