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Cossato e Cossatese | 30 giugno 2025, 09:40

Brusnengo, successo per “Pomeriggio Crime” con Elisabetta Cametti FOTO

La nota scrittrice e opinionista ha analizzato i più noti casi di cronaca nera.

brusnengo libro

Brusnengo, successo per “Pomeriggio Crime” con  Elisabetta Cametti (servizio di Davide Finatti per newsbiella.it)

Sabato 28 giugno, all’interno della festa della Pro Loco, si è svolto con grande partecipazione l’evento “Pomeriggio Crime”, un incontro con la scrittrice, opinionista e criminologa Elisabetta Cametti, originaria di Brusnengo.

L’appuntamento, organizzato dal Comune in collaborazione con la Biblioteca Civica e con il prezioso contributo delle volontarie, ha rappresentato un momento di approfondimento e riflessione su alcuni dei casi di cronaca più discussi degli ultimi anni. Elisabetta Cametti ha dimostrato una profonda conoscenza dei casi trattati e una notevole capacità di analisi, frutto di un lavoro meticoloso e appassionato: ore e ore di lettura di atti giudiziari, studio dei fascicoli processuali e ricostruzioni dettagliate degli eventi.

Per il caso di Garlasco, ad esempio, ha partecipato  ad un’intera puntata di Porta a Porta condotta da Bruno Vespa, dove ha contribuito all’approfondimento con precisione e chiarezza. L’evento si è aperto proprio con l’analisi del delitto di Garlasco, recentemente tornato alla ribalta per l’apertura di una nuova inchiesta. Cametti ha parlato della svolta investigativa, mettendo in luce come le metodologie d’indagine si siano evolute. “La Procura oggi si sta muovendo con grande determinazione – ha spiegato – grazie anche a strumenti di analisi e confronto che dieci anni fa non erano disponibili.” 

È seguito l’approfondimento sul caso Paganelli di Rimini. Cametti ha affrontato il tema della spettacolarizzazione dei processi mediatici, evidenziando quanto sia rischioso trarre conclusioni affrettate. “È fondamentale che la narrazione televisiva non superi quella giudiziaria. Le indagini devono rimanere libere da pressioni esterne.” Particolarmente toccante il racconto del suo studio sul caso Liliana Resinovich, inizialmente ritenuto un suicidio. Cametti ha spiegato di aver analizzato a fondo ogni elemento disponibile, anticipando già nel suo libro I dettagli del male l’ipotesi che non si trattasse affatto di un suicidio.

“Mi sono immersa completamente nella vicenda, come se fossi stata un’amica, una confidente di Liliana – ha raccontato – e se non altro, togliendo il dubbio del suicidio, credo le sia stata restituita almeno una forma di dignità.” Molto sentito anche il confronto sul tema dei femminicidi tra adolescenti, con i tragici casi di Aurora Tilla e Martina Carbonaro. La criminologa ha insistito sulla necessità di educare i giovani al rispetto, alla gestione delle emozioni e alla cultura del consenso. “Spesso i ragazzi non sono pronti ad accettare un ‘no’, perché nessuno li ha mai aiutati a farlo. Serve introdurre con urgenza un’educazione affettiva e relazionale strutturata, fin dalla scuola.”

Il pubblico, numeroso e attento, ha seguito con grande interesse ogni passaggio del pomeriggio, apprezzando la passione e la professionalità di Elisabetta Cametti, capace di trattare con rigore scientifico e profondo coinvolgimento umano vicende dolorose ma necessarie da comprendere. Un incontro riuscito, che ha saputo coniugare divulgazione, riflessione e sensibilizzazione.

Mauro Benedetti

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