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Ciclismo | 16 settembre 2021, 08:00

“Se non scali la montagna non ti potrai mai godere il paesaggio” (Pablo Neruda)

Il biellese in bicicletta con EGB

Il biellese in bicicletta con EGB

Il biellese in bicicletta con EGB

Questo percorso ad anello, nel complesso mediamente facile, è adatto alle Mountain Bike, E-Bike e Gravel. E’ fattibile da tutti, ma è necessario avere un buon allenamento se lo si affronta con MTB muscolari e Gravel, mentre chi utilizza le E-bike non avrà problemi con le pendenze.

Per questa uscita si è partiti da Sordevolo e più precisamente dal Comune in cui, a partire dal lontano 1816, ogni 5 anni si tiene la più grande e conosciuta manifestazione di teatro popolare d’Italia: “La Passione di Sordevolo” dedicata alla “Passione di Cristo”.  Nel tempo, questa rappresentazione così unica e particolare è divenuta un’importante attrattiva per turisti da tutta l’Italia e dall’estero.

Da qui, si scende in direzione Graglia pedalando su facili e divertenti sentieri dal fondo compatto per proseguire poi verso Bagneri.

In questo tragitto si alternano sterrati e lunghi pezzi in asfalto entrambi caratterizzati da salite con pendenze sostenute che portano al “Tracciolino”, ovvero la strada provinciale 512 che dal Santuario di Oropa (BI) raggiunge Andrate comune già in provincia di Torino, offrendo a chi la percorre una magnifica balconata sulla pianura sottostante.

Si prosegue a destra, verso Oropa, sino a raggiungere la Trappa, grandiosa costruzione in pietra alta cinque piani, il cui nome trae origine da una congregazione di frati trappisti che a fine 1700 l’abitò scappando dalla Francia rivoluzionaria.

Passata la Trappa bisogna deviare in direzione Pian Paris per iniziare la discesa verso Sordevolo.

Il panorama è incantevole, si pedala con splendide vedute sui vicini alpeggi, sulle morbide colline di casa e sulla lontana pianura. Inoltre, volgendo lo sguardo a destra, si può “gustare” anche il percorso della salita appena terminata.

Scendendo si costeggia l’Oratorio di San Grato eretto intorno alla metà del XVII secolo sul colle omonimo probabilmente con lo scopo di assicurarsi protezione da San Grato contro le tempeste. Località amata da artisti e scrittori, nell’Ottocento le stanze della sua foresteria, ospitarono Eleonora Duse, Arrigo Boito, Giuseppe Giacosa, Giosuè Carducci e Giacomo Puccini.

Lasciato questo posto ricco di storia e ricordi, si ritorna sulla strada asfaltata per raggiungere il punto di partenza.

EGB

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