Duro intervento di Sinistra Ecologia e Libertà sul futuro della Biellese Calcio.
“Dopo aver letto le ultime dichiarazioni di mister Cavaliere e la replica della società, la quale gli ha sicuramente pagato lo stipendio fino all'ultimo centesimo – spiegano in un comunicato Tony Filoni e Roberto Pietrobon -, non possiamo non intervenire a gamba tesa su due questioni prettamente politiche. La prima riguarda la gestione dello stadio ‘Pozzo’, sappiamo che sarà indetto nuovo bando. Ma questa Biellese, merita di giocare in quel campo senza tirare fuori un euro?”
La seconda questione sollevata è più che altro un appello: “Perché non si usano tutti gli strumenti per chiedere il ripescaggio in serie D? Biella è l'unico capoluogo di Piemonte e Valle d'Aosta a non essere rappresentato almeno in serie D. Incredibile ma vero, soprattutto tenendo in considerazione il blasone calcistico bianconero. E’ da troppo tempo che i tifosi aspettano e noi pensiamo che sia possibile. Per disputare un campionato di vertice in Eccellenza e uno onesto in serie D, le differenze di budget sono minime, sicuramente non proibitive, soprattutto per una società che due stagioni orsono ha speso cifre importanti per arrivare solo ottava in Eccellenza. Perché non ci mettiamo intorno ad un tavolo tutti insieme? I tifosi con la loro proposta di azionariato popolare, le vecchie glorie con la loro esperienza, l'attuale dirigenza con le risorse disponibili. Magari resterà un sogno, ma almeno proviamoci”.
La conclusione è affidata a una dichiarazione sul passato della società.
“A distanza di quattro anni dall’ultima Biellese 1902, è da rivalutare il lavoro con il quale Paolo Girardi e Piero Guercio tennero in piedi un castello che stava per crollare. Alla luce delle stagioni seguenti quella ciambella di salvataggio, allora derisa e snobbata, oggi ci spinge alla riflessione. Di acqua sotto i ponti ne è passata, ma la sostanza è immutata: Eccellenza era, ed Eccellenza è”.
























