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SPORT | 19 settembre 2025, 15:22

Tor30, tanti gli iscritti biellesi: l’esperienza di Fabio Caucino

Una 30 chilometri sulle tracce finali del Tor originale. Le aspettative del biellese Fabio Caucino.

Tor30, tanti gli iscritti biellesi: l’esperienza di Fabio Caucino

Tor30, tanti gli iscritti biellesi: l’esperienza di Fabio Caucino

Fabio, quanti anni ha e da quanto tempo corre in montagna?
Ho 57 anni ed è da molto tempo che corro in montagna. Sono sempre stato un grande appassionato.

Ha partecipato altre volte al Tor?
Non è la mia prima volta. Ho già avuto la soddisfazione di partecipare a questa versione corta ma veloce del Tor. Le altre esperienze sono state positive sotto l’aspetto tecnico e del percorso spettacolare. C’è la possibilità di incontrare persone, che corrono su percorsi decisamente più lunghi ed è davvero emozionante. E’ una bella esperienza.
C’è sempre un po’ di tensione, perché il Tor è come se fosse una scommessa. Al momento, sono entusiasta e anche un po’ agitato. Siamo agli sgoccioli e ho cercato di prepararmi al meglio. Ogni volta è diversa, perché quando sei là, in un ambiente bello, ma selvaggio, non si sa mai cosa possa capitare  ed è il mistero che la rende attrattiva.

In una gara come il Tor, è più forte la mente o il corpo?
Per il mio Tor, entrambe. Negli altri chilometraggi, la testa è più importante e può davvero fare la differenza. Quest’anno, ho partecipato a gare più lunghe e, se ascolti il corpo, alle volte ti viene voglia di fermarti, ma se la tua testa, il tuo cervello sono più forti è più facile arrivare in fondo.

A tal proposito come si è preparato?
Io ho un amico, che mette giù dei parametri da seguire per l’allenamento. In questo modo, ho un punto di riferimento e non qualcosa di casuale. Ho una direzione giusta ed utile a muovermi in modo sensato. Al momento, mi sto preparando, correndo.

Il Tor rappresenterà una sfida con se stessi?
Per quanto riguarda il Tor30, la sfida con se stessi è minore rispetto a chi si misura in distanze più lunghe e ammiro queste persone, che hanno la forza di perseguire tali obiettivi. Tutte le volte è una sfida, anche se il Tor30 rappresenta una distanza che non mi preoccupa particolarmente. 
Il Tor30 è una distanza che ora posso permettermi di sostenere con serenità.

L’allenamento in montagna è determinante?
Certo, però è giusto che ci sia un connubio equilibrato tra ripetute, distanze di montagna e tanti altri fattori. Sicuramente, abbiamo la fortuna di trovarci in un territorio che dispone di percorsi montani, utili negli allenamenti. Questo può aiutarti di più rispetto a una preparazione svolta in pianura. 
Il mio obiettivo? Migliorare il risultato precedente.

Erika Festa Rovera

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