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POLITICA | 19 settembre 2025, 08:10

Pichetto al Consiglio Ambiente UE: "Guida dei leader e neutralità tecnologica" VIDEO

Pichetto al Consiglio Ambiente UE: "Guida dei leader e neutralità tecnologica"

Pichetto al Consiglio Ambiente UE: "Guida dei leader e neutralità tecnologica"

Intervenendo al Consiglio Ambiente, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha ringraziato la presidenza danese «per il lavoro svolto» e per aver rinviato al Consiglio Europeo le decisioni finali sulle modifiche alla legge clima. «Su scelte che toccano l’intera economia dei Paesi — ha sottolineato — è fondamentale che si esprimano i Capi di Stato e di Governo». Una decisione definita «di grande responsabilità» e un «segnale politico» che riconosce la complessità strategica del dossier.

Il Ministro ha ribadito che spetta ai leader definire livello di ambizione, condizioni abilitanti e flessibilità necessarie per i territori. In assenza di queste premesse, ha avvertito, gli Stati rischiano obiettivi inapplicabili e costi insostenibili per cittadini e imprese. Ha inoltre richiamato i costi sopportati dalle economie nazionali per obblighi derivanti da «scelte ideologiche», rivendicando un approccio pragmatico per fare dell’UE «l’avanguardia tra le economie internazionali».

Alla luce della «grave crisi internazionale», Pichetto Fratin ha chiesto realismo e programmazione economica seria, senza mettere in discussione gli impegni già sottoscritti.

I punti chiave dell’intervento

Condizioni abilitanti. Nodo centrale delle proposte: non si può chiedere alle imprese di competere con regole più rigide senza adeguati strumenti finanziari, né ai cittadini di sostenere i costi della transizione senza garanzie sull’accessibilità energetica. Senza un sistema europeo coerente e protezioni efficaci, la transizione rischia di aumentare disuguaglianze e divisioni.

Neutralità tecnologica. «Non accetteremo esclusioni non basate sulla scienza». Tutte le tecnologie utili alla riduzione delle emissioni devono essere parte della soluzione: rinnovabili, nucleare, stoccaggio, CCS, CCU, geotermia, idroelettrico, biocarburanti sostenibili e soluzioni innovative. Escludere intere filiere significa perdere competitività e leadership.

Crediti internazionali. Considerati un’opportunità per cooperare a livello globale e attrarre investimenti, anche in settori oggi in difficoltà.

Assorbimenti naturali (LULUCF). Condivise le preoccupazioni per l’incertezza del settore: una volta compensate le emissioni, tutti i vincoli rigidi devono cadere. Bloccare la piena contabilizzazione degli assorbimenti «non ha senso né politico né scientifico».

Rimozioni tecnologiche. Limitarne l’uso ai soli settori hard to abate è definito un vincolo ingiustificato.

Sussidiarietà degli strumenti. Ogni Stato deve poter scegliere liberamente come impiegare gli strumenti disponibili, secondo le priorità nazionali, per un quadro efficace, flessibile e pragmatico.

In chiusura, il Ministro ha legato la credibilità delle decisioni europee alla chiarezza delle scelte offerte a cittadini e imprese: «È il momento di decidere se costruire un’Europa capace di guidare la transizione o un’Europa intrappolata tra obiettivi irraggiungibili e fratture interne».

C.S. Uff. stampa Gilberto Pichetto

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