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CRONACA | 04 luglio 2025, 10:40

Corruzione e giostre non collaudate: coinvolto un biellese

Corruzione e giostre non collaudate: coinvolto un biellese - Foto di repertorio.

Corruzione e giostre non collaudate: coinvolto un biellese - Foto di repertorio.

Un’operazione dei Carabinieri ha portato alla luce un preoccupante sistema di irregolarità e corruzione legato al rilascio dei codici identificativi per le giostre e gli spettacoli viaggianti. Tra i destinatari delle misure cautelari figura anche un soggetto residente nella provincia di Biella, arrestato grazie all’intervento coordinato del Comando Provinciale Carabinieri di Torino, con il supporto dei militari biellesi.

Secondo quanto emerge dalle informazioni diffuse dal Comando torinese, l’inchiesta – coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino – ha avuto origine da accertamenti effettuati dai Vigili del Fuoco di Vercelli e Torino. Tali verifiche hanno messo in evidenza che numerose attrazioni itineranti risultavano in possesso di codici identificativi emessi in modo irregolare dal Comune di La Cassa, in provincia di Torino.

Le indagini hanno svelato un articolato sistema corruttivo, in cui il responsabile della Polizia Locale del Comune di La Cassa, in collaborazione con due intermediari e un ingegnere, rilasciava certificazioni di idoneità senza il rispetto delle procedure previste dalla legge. In particolare, i codici venivano emessi anche in assenza delle riunioni ufficiali della Commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, che avrebbe dovuto comprendere, tra gli altri, anche il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco.

Attraverso pedinamenti e intercettazioni, è stato accertato che molte delle giostre certificate non venivano montate né collaudate, nonostante fossero formalmente dichiarate sicure e idonee all’impiego, con gravi rischi per l’incolumità dei cittadini.

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino ha disposto gli arresti domiciliari per il responsabile della Polizia Locale e per uno degli intermediari. Per il secondo intermediario, è stato invece stabilito l’obbligo di dimora e la presentazione alla polizia giudiziaria, mentre per l’ingegnere è scattato il divieto di esercitare la professione per sei mesi.

Nel Biellese, i Carabinieri hanno effettuato perquisizioni domiciliari. L’operazione solleva interrogativi importanti sulla sicurezza delle attrazioni viaggianti e sul controllo degli eventi pubblici, richiamando l’attenzione anche nella nostra provincia su un tema che tocca direttamente la tutela dei cittadini, soprattutto dei più piccoli.

C.S. CC Biella, G. Ch.

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