Riceviamo e pubblichiamo:
“Con grande rispetto per chi è andato a votare, registriamo la sconfitta di una sinistra senza idee e senza più alcuna credibilità, che non riesce a mobilitare gli elettori neanche tramite il suo sindacato di riferimento. In due anni e mezzo di governo abbiamo ottenuto il record di persone al lavoro e crescita dei posti fissi, la disoccupazione è ai minimi, il precariato in calo. Alla sinistra lasciamo la critica pretestuosa e un'opposizione tanto urlata quanto irrilevante. La Lega risponde invece con i fatti: il 70% degli elettori non è andato a votare e non ha quindi seguito la posizione di PD, AVS e M5S.
A differenza di questi partiti, noi della Lega rispettiamo e rivendichiamo però anche il diritto di non andare a votare per un referendum abrogativo politicizzato, in particolare sulla cittadinanza accelerata. Il quesito tramite il quale si voleva dimezzare da 10 a 5 anni di tempo di residenza legale nel nostro Paese dello straniero extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza, ha visto infatti la percentuale di “sì” nettamente più bassa rispetto agli altri quattro quesiti, raggiungendo a malapena il 60%, che significa quindi neanche il 20% di tutto l’elettorato.
Questa è la percentuale di chi è a favore della cittadinanza facile. L’80% si è opposto. La sinistra ne prenda atto e, invece di urlare in modo scomposto al pericolo per la democrazia di fronte a un referendum popolare, rispetti il voto legittimo di queste persone! Ancora una volta, gli agitatori delle piazze, che nelle proteste hanno grande rilievo, si confermano una sparuta minoranza elettorale. Le loro idee sono state bocciate. Servono allora più controlli e più buon senso. Sulla clandestinità bisogna continuare a ridurre gli sbarchi e ad aumentare le espulsioni. I risultati dei referendum ci dicono che la gente chiede questo. La democrazia va rispettata, sempre”.