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CULTURA E SPETTACOLI | 16 luglio 2024, 08:20

A Campiglia si inaugura “Radici di carta: l’emigrazione dei valìt negli archivi della Valle Cervo”

La mostra sarà visitabile da lunedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00, fino al 20 settembre 2024.

A Campiglia si inaugura “Radici di carta: l’emigrazione dei valìt negli archivi della Valle Cervo”.

A Campiglia si inaugura “Radici di carta: l’emigrazione dei valìt negli archivi della Valle Cervo”.

Domenica 21 luglio alle ore 18.00 al Santuario di San Giovanni d’Andorno, nei locali adibiti alle mostre (di cui recentemente si è concluso il restauro perché avevano subito enormi danni in seguito all’alluvione del 2020), si terrà l’inaugurazione di “Radici di carta: l’emigrazione dei valìt negli archivi della Valle Cervo”.

Il percorso tematico, realizzato da Danilo Craveia per il Centro di Documentazione dell’Alta Valle Cervo – La Bürsch che ne ha curato l’allestimento grazie al lavoro volontario di Piero Vigna.

Il progetto è stato finanziato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo (Cammino che unisce – Bando Territori in Luce 2024) ed è nato nella Bürsch, ma si è opportunamente espanso per coinvolgere non solo i tre comuni dell’Alta Valle Cervo, ovvero Campiglia Cervo (che dal 2016 include anche le antiche comunità di Quittengo e San Paolo Cervo), Piedicavallo e Rosazza, bensì anche Andorno Micca, Miagliano, Sagliano Micca e Tavigliano.

Come l’emigrazione è stata un’esperienza corale, così anche questa mostra si è strutturata grazie a un’azione corale e multiforme. In molti, in varia modalità e misura, hanno contribuito al buon esito di questa iniziativa. Iniziativa che si allinea a quelle che il Santuario di San Giovanni d’Andorno propone ormai da tempo nella sua funzione non solo di luogo di esercizio del culto, ma anche di sito di produzione della cultura”, considera Pierluigi Touscoz presidente della Fondazione Opera Pia Laicale Santuario di San Giovanni d’Andorno.

L’iniziativa si integra tematicamente con quella del Bürsch in Festival edizione 2024 che prenderà avvio il 27 luglio. Le otto serate di Bürsch in Festival e il percorso espositivo possono infatti considerarsi in dialogo affrontando il tema dell’emigrazione in modi diversi, ma coerenti gli uni con gli altri.

“Quello dell’emigrazione è un tema aperto, oltre che attualissimo, perché a un "emigrare" corrisponde sempre un "immigrare", a una partenza – quando non intervengono fattori esterni, a

volte drammatici – corrisponde sempre un arrivo. – scrive Danilo Craveia - Oggi, anche qui nella Valle Cervo i ruoli si sono invertiti: non si emigra (quasi) più, ma si immigra. Una volta si salpava per necessità, soprattutto, o per scelta. Ora si approda qui per le stesse motivazioni. Non si deve e non si può ignorare questa situazione contingente, che molto presto diventerà Storia e, un giorno, ci sarà chi racconterà un’altra storia di emigrazione non "da", ma "per" la Bürsch.

Conoscere l’emigrazione dei valìt è fondamentale perché si tratta di un fenomeno che, per sua stessa natura, collega il locale con il globale legando, con molti destini intrecciati, una piccola valle delle Alpi al grande mondo”.

La mostra sarà visitabile da lunedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00 fino al 20 settembre 2024.

C.S. La Bürsch, G. Ch.

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