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EVENTI | 06 ottobre 2021, 07:50

A Cittadellearte - Fondazione Pistoletto, il talk sul progetto e sul libro "La ragione nelle mani" di Stefano Boccalini

L'evento è inserito nell’ambito di Biella Città ARCIPELAGO. Creatività e sostenibilità in festival

A Cittadellearte - Fondazione Pistoletto, il talk sul progetto e sul libro "La ragione nelle mani" di Stefano Boccalini

Venerdì 8 ottobre 2021, nella cornice del Festival della Creatività sostenibile, Cittadellearte - Fondazione Pistoletto ospita il talk sul progetto e sul libro "La ragione nelle mani" di Stefano Boccalini, promosso da Comunità Montana di Valle Camonica e ART for The World Europa, vincitore della VIII edizione dell’Italian Council, il programma di promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Il talk propone una riflessione sui modi della risignificazione di saperi artigiani che, erosi dalle trasformazioni socioeconomiche della modernità, possono essere rimessi al centro della costruzione di una territorialità consapevole, attraverso linguaggi contemporanei e pratiche di comunità, in un ecosistema montano ripensato come luogo di produzione innovativa. Con l’artista Stefano Boccalini, Sergio Cotti Piccinelli (direttore del Distretto Culturale di Valle Camonica), Alessandra Pioselli (curatrice del libro) e Sonia Polliere (antropologa linguista), moderato da Patrizia Maggia (direttrice Fatti ad Arte), l’incontro esplora il recupero del sapere artigiano e della cultura materiale, alla luce di una relazione ecologica con il territorio e le sue risorse, rispettosa di quelle biodiversità che sono anche linguistiche. Focale nel lavoro di Boccalini, la lingua è difatti indagata in quanto custode di conoscenze, insieme di risorse simboliche e parte integrante del costituirsi del tessuto sociale.

In base alle disposizioni del D.L. 105 23/07/2021, l'accesso è possibile solo alle persone in possesso della certificazione verde Covid-19 (Green Pass). Per i bambini al di sotto dei 12 anni il Green Pass non è obbligatorio.

Il progetto nasce dalla ricerca che l’artista ha attivato da molti anni in Valcamonica, valle montana situata nel cuore delle Alpi italiane. Attento agli aspetti sociali e antropologici dei contesti in cui opera, Stefano Boccalini ha tessuto con la Valle Camonica una relazione intima, che gli ha permesso di entrare in contatto con gli artigiani e le artigiane locali. In particolare la sua attenzione è ricaduta su alcune pratiche artigianali che oggi assumono una forma quasi domestica, che non sono più in grado di creare economie significative e che inevitabilmente rischiano di scomparire. La volontà di lavorare in una dimensione locale nasce dall’esigenza di confrontarsi con un contesto reale, misurabile, come metafora della globalizzazione. La ragione nelle mani si concentra sul linguaggio. La parola, nel lavoro di Stefano Boccalini, si trasforma in materia e, attraverso la fisicità con cui viene messa in scena, risulta dispositivo di comunicazione e di riflessione su temi che riguardano le collettività, a partire da quelli che consideriamo i “beni del comune”. La parola diventa anche un luogo dove la diversità assume un ruolo fondamentale e diventa il mezzo con cui contrapporre al valore economico il valore del “comune”. Nove parole intraducibili in italiano, appartenenti a lingue differenti di cui alcune minoritarie, sono state realizzate nella forma di sette manufatti-sculture attraverso quattro tecniche artigianali: la tessitura dei Pezzotti (tappeti), il ricamo “punto e taglio”, l’intreccio e l’intaglio del legno. I manufatti sono stati realizzati durante quattro laboratori tenuti in valle da altrettanti artigiani e artigiane con otto giovani apprendisti e apprendiste, selezionati/e tramite bando pubblico. I laboratori hanno permesso non solo di ragionare assieme sul valore della “scultura sociale” come simbolo della memoria collettiva ma anche di riattivare un rapporto sano con l’economia locale, permettendo ai più giovani di riscoprire il valore del lavoro manuale e di farsi custodi attivi di tecniche preziose da reinterpretare. Mettere in rapporto una condizione locale come quella della Valle Camonica e dei suoi saperi artigiani con parole intraducibili provenienti da lingue e culture diverse è il modo con cui Stefano Boccalini fa emergere un concetto di biodiversità come bene prezioso da contrapporre all’omologazione. L’esperienza trova continuità nell’apertura di CàMon - Centro per l’Arte e l’Artigianato della Montagna a Monno - piccolo comune dell’alta Valle Camonica - inaugurato il 17 luglio 2021 con la direzione artistica di Stefano Boccalini, con l’obiettivo di diventare luogo di scambio tra saperi intellettuali e manuali a confronto con il territorio, di formazione e di collaborazione tra artisti, artigiani e giovani generazioni.

redazione, s.zo.

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