Lutto anche nel Biellese per l'artista intrese Carlo Rapp, morto il 30 gennaio all'età di 89 anni. Una vita dedicata all'arte: pittore, scultore, sceneggiatore e scrittore, Carlo era un artista poliedrico legato non solo al suo territorio ma anche a numerosi luoghi nei quali aveva viaggiato. Nato nel 1932 da una famiglia di origini alsaziane, si è formato come artista in Italia, Francia, Svizzera e Germania, lavorando a numerose opere e ottenendo diversi riconoscimenti.
Tra i suoi lavori più importanti la Via Crucis nella chiesa di Pavignano, progettata dall'amico Nicola Mosso; la vetrata della cappella della stazione Porta Nuova di Torino; le sculture in bronzo della Parrocchia Gesù Redentore di Torino. Amante del lago, raccontava spesso del "suo" lago Maggiore e del territorio del Verbano, a cui era legato da diverse collaborazioni e da rapporti di amicizia con altri artisti tra cui Piero Chiara, per il quale aveva illustrato parecchi libri. Ha lavorato molto come sceneggiatore per il Teatro Regio di Torino e per il Teatro di Cagliari, mentre come scultore ha vinto un concorso a Parigi e uno a Montecarlo, oltre ai premi ottenuti dalle biennali di arte sacra di Bologna e Novara.
Quella di Carlo è stata anche una vita di sofferenze, dettata dalla perdita della moglie 12 anni fa e, prima ancora, dalle scomparse precoci dei suoi unici due figli, all'età di 24 e 30 anni. "Era estremamente timido - racconta un famigliare della moglie di Carlo -. Era molto bravo, semplice, umile e sensibile. Si era integrato facilmente in famiglia, soprattutto grazie alle sue doti umane".
Il rosario sarà recitato alle 18 di domani, lunedì 1 febbraio, nella chiesa di San Paolo a Biella. Il funerale si terrà invece nella Basilica Antica di Oropa martedì 2 febbraio, alle 14,45. Dopo la funzione, la sua salma riposerà nel cimitero monumentale di Oropa.
























