Una sala multisensoriale per sviluppare il trattamento snoezelen contro i disturbi del comportamento. Ancora una volta la casa di riposo “Maria Grazia” si rivela un centro all’avanguardia per i suoi ospiti. Infatti, grazie al lascito di Giorgio Ranzini in memoria della mamma Laura Bordone, è stato possibile creare una stanza all’avanguardia che può ridurre gli interventi farmacologici.
La direttrice della residenza Emanuela Petit ha spiegato come funziona questo genere di terapia: l’anziano viene accompagnato nella stanza e fatto sedere su una poltrona, circondato da luci, fibre ottiche che al tatto cambiano colore, profumi essenziali e musiche che ricordano suoni e rumori della natura. Immancabile la bambola che aiuta nella stimolazione contro l’Alzheimer e una scatola dei ricordi dove l’ospite ripone oggetti a lui cari che gli provocano emozioni. Da ricerche mediche effettuate negli ultimi venti anni è stato provato che la scelta di questo tipo di approccio migliora il tono dell’umore, facilita l’interazione e la comunicazione e riduce lo stress.
Accanto alla sala multisensoriale è stata allestita un’altra stanza dove vengono stimolati i cinque sensi con oggetti quotidiani, dal campanellino della bicicletta al gomitolo di lana, dalle spezie per la cucina a un tamburello: “il prossimo obiettivo è realizzare un giardino multisensoriale per la terapia di gruppo all’aperto: in questo caso utilizzeremo piante aromatiche e faremo camminare a piedi scalzi sul prato gli ospiti” chiarisce Petit. “La sala multisensoriale di Lessona - ha spiegato Paola Garbella, direttore generale dell'Opera Pia Cerino Zegna - si aggiunge a quella inaugurata lo scorso anno nella sede di Occhieppo Inferiore”. Ha poi voluto ringraziare i volontari dell’associazione lessonese “sono sempre vicini alla struttura e in questa occasione hanno realizzato i tavoli, un dondolo per le sedie a rotelle, i rivestimenti del divano e della poltrona. Il loro aiuto è stato fondamentale”.

























