Tassa di soggiorno sì, tassa di soggiorno no? Oggi venerdì 19 dicembre se ne discuterà in consiglio comunale a Biella. Ai consiglieri verrà chiesto di esprimersi sulla reintroduzione dell' imposta di soggiorno e sul relativo regolamento.
Inserita dalla giunta Gentile nel 2012, cancellata dall’amministrazione Cavicchioli nel 2014, dopo cinque anni l'assessore al Turismo Barbara Greggio aveva incontrato gli operatori del settore ricettivo condividendo con loro la volontà di reintrodurla in vista di Oropa 2020, ma la pandemia aveva cancellato il progetto. E ora una nuova pagina nella amministrazione di Biella sta per essere scritta.
“Abbiamo sentito le associazioni – spiega l'assessore alle Finanze e bilancio, tributi, Amedeo Paraggio - , ci siamo confrontati con gli operatori del settore. L'ultimo incontro è stato martedì. Qualche associazione ha manifestato contrarietà per gli importi e per la ferraginosità della procedura che devono seguire per la registrazione e la comunicazione in Comune. Ma per quanto riguarda la cifra, anche solo nella vicina Candelo oscilla tra l'1 e i 2 euro, a seconda delle strutture ricettive presenti nel borgo biellese. E per quanto riguarda la procedura, sono le norme che vedono gli albergatori come agenti contabili che le prevedono, non è una scelta nostra”. Come saranno usate le risorse? “Ovviamente verranno reinvestite nel turismo e nella cultura – conclude l'assessore – . Nel corso dell'anno poi valuteremo come viene percepita, come funziona e non escludiamo correttivi se mai fossero necessari, manterremo un confronto aperto con gli operatori del settore”.
Prima di tutto occorre chiarire che si intendono interessate dall'imposta “tutte le strutture ricettive a vario titolo denominate, quali alberghi, residenze turistico-alberghiere, ostelli, affittacamere e locande, case e appartamenti per vacanze e residence, residenze di campagna, case per ferie, alloggi agro-turistici, bed and breakfast, nonché gli immobili destinati alla “locazione breve””, si legge nel regolamento.
A questo punto non resta che capire quanto costerà dormire a Biella. Queste le proposte della giunta Olivero. L’imposta è applicata sulla base delle fasce di prezzo, riferite al prezzo per persona per singolo pernottamento (comprensivo della colazione e al netto di IVA e di eventuali servizi aggiuntivi), articolate come segue: a) fascia 1, prezzo per persona da € 1,00 a € 34,99 imposta € 1,00; b) fascia 2, prezzo per persona da € 35,00 a € 69,99 imposta € 2,00; c) fascia 3, prezzo per persona da € 70,00 a € 119,99 imposta € 2,50; d) fascia 4, prezzo per persona da € 120,00 a € 169,99 imposta € 3,00; e) fascia 5, prezzo per persona oltre € 170,00 imposta € 4,00.
Ne saranno esentati i residenti nel Comune di Biella, coloro che pernottano presso i rifugi alpini e i rifugi escursionistici; i minori fino al compimento del 14° anno di età; i soggetti disabili ed i loro accompagnatori; i volontari che prestano servizio in occasione di calamità; il personale appartenente alla Polizia di Stato, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e alle altre forze armate che svolge attività di ordine e sicurezza pubblica, come definita nel Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza R.D. 18 giugno 1931, n. 773, ed al successivo Regolamento di esecuzione di cui al R.D. 6 maggio 1940, n. 635, che pernotta nel Comune per esigenze di servizio; i soggetti che assistono i degenti ricoverati presso strutture sanitarie del territorio provinciale, limitatamente al periodo di ricovero nel territorio stesso; i soggetti che, a seguito di ricovero ospedaliero, proseguono le cure presso le strutture sanitarie del territorio provinciale. E l’esenzione si estende ai loro accompagnatori.
























