Shostakovic50
D. Shostakovic - Concerto n. 1 per pianoforte e tromba
J.S. Bach
P. Tchaikovsky
L. Janacek
J.S. Bach - Ricercar a 6 dall'Offerta Musicale
P. Tchaikovsky - Elegy per Archi "Elegia per Ivan Samarin"
L. Janacek - Suite per orchestra d'archi
D. Shostakovich - Concerto n. 1 per pianoforte, tromba ed orchestra d’archi in do minore op. 35
In quel labirinto di suoni e silenzi che fu la sua esistenza, Dmitrij ŠostakoviÄ (1906-1975) – di cui oggi si commemorano i cinquant'anni dalla scomparsa – si erge come una figura al tempo stesso fragile e granitica. Un uomo dalla sensibilità ipertrofica, introverso e segnato da un tormento interiore che fece della sua musica non solo un'espressione artistica, ma una cronaca esistenziale di un'epoca.
Egli si trovò, suo malgrado, a dover impersonare il volto musicale dell'Unione Sovietica, un peso enorme che portò non con l'orgoglio del campione, ma con l'angoscia del sopravvissuto. E così, al di là della grandeur ufficiale e imposta, la sua opera divenne il controcanto segreto, il diario in codice in cui annotare i sussulti della Storia e le inquietudini dell'anima: sinfonie che sono universi, quartetti che sono monologhi interiori, concerti che sono dialoghi sospesi.
Venerdì all'Accademia Perosi si celebrerà il compositore che nel 1933 completò quello che originariamente intitolò «Concerto per pianoforte con accompagnamento di orchestra d'archi e tromba». Il compositore aveva dichiarato alla stampa che l'intento era colmare un vuoto nel repertorio strumentale sovietico.
Il progetto più ampio, che prevedeva anche una suite per fagotto e archi, un quartetto e un concerto per violino, rimase in parte incompiuto. Si realizzò invece questo lavoro in quattro movimenti, dove il pianoforte assume il ruolo principale mentre la tromba mantiene una presenza significativa ma misurata.
La partitura include materiali eterogenei: frammenti dell'Appassionata di Beethoven, riferimenti a Haydn, canzoni popolari ebraiche di Odessa, persino autocitazioni. Nel quarto movimento compare il tema che ŠostakoviÄ aveva scritto per l'opera Il povero Colombo di Erwin Dressel. Il secondo movimento, un valzer, mostra l'influenza del cinema, mentre l'Allegro con brio finale è un galop.
La tecnica del collage non compromette l'omogeneità dell'insieme. Il tono è spesso ironico, secondo le parole dello stesso compositore: «Voglio difendere il diritto di ridere nella musica seria». Le dichiarazioni pubbliche sottolineavano l'intento di rappresentare un'epoca «eroica, piena di vigore e di gioia di vivere».
Il Lento centrale offre un contrappunto lirico a questa impostazione: il canto dei violini e il valzer del pianoforte rivelano una vena romantica che attraversa discretamente l'intera composizione.
La prima esecuzione avvenne il 15 ottobre 1933 alla Sala Filarmonica di Leningrado, con Fritz Stiedry alla direzione, ŠostakoviÄ al pianoforte e Alfred Schmidt alla tromba.
L'esecuzione di venerdì 28 novembre riunisce tre interpreti che conoscono questo repertorio: Claudia Schirripa al pianoforte, Cesare Maffioletti alla tromba, sotto la direzione di Benedikt Sauer. Il Perosiensemble fornirà l'accompagnamento d'archi necessario a questa partitura che, novant'anni dopo la sua scrittura, mantiene intatta la capacità di sorprendere.
Un brano che comunica intensità, contrasti netti e una certa confidenza ironica, rendendo l'esperienza acuta, memorabile e, in qualche modo, provocatoria.
A completare la serata altri brani e atri autori: JS Bach – Ricercar a 6 dall'Offerta Musicale (BWV 1079): Un cristallo supremo del contrappunto il cui tema essenziale che si ramifica in sei voci, tra fuga stretta e imitazioni audaci. Richiede ascolto paziente, quasi liturgico, dove la purezza del tema si dilata senza perdere coerenza. P.I. Tchaikovsky – Elegia per archi "Elegia per Ivan Samarin": Meditazione memoriale, cantabile e segretamente dolente. Armonie vellutate e dinamiche trattenute disegnano una memoria condivisa, tratteggiando una bellezza tragica che evita il patetismo. Di L. JanáÄek la Suite per orchestra d'archi il cui linguaggio è un passaggio tra sensibilità slava e innovazione timbrica. Colori e ritmi asimmetrici forgiano una narrativa sonoro-emotiva, dove l'orchestrazione d'archi diventa scrittura teatrale.
Buon ascolto!
Biglietti:
Intero: 17.00 €
U30: 13.00 €
U12: 7.00 €
Biglietti acquistabili qui: https://www.accademiaperosi.org/concerti.php


























