Si è tenuta nella mattinata di ieri, lunedì 9 giugno, presso le sale dell’Agorà Palace Hotel di Biella, la conferenza stampa organizzata dal gruppo civico Buongiorno Biella per riportare l’attenzione su un tema che, pur lontano dai riflettori degli eventi cittadini, tocca in profondità la vita di molte famiglie biellesi: l’organizzazione dei centri estivi e il rischio concreto di una regressione nei livelli di inclusione.
A intervenire è stato Pierangelo Garizio, presidente del movimento, affiancato da Andrea Foglio Bonda, Luigi Apicella, Antonio Ramella Gal e Teresa Barresi, per dare voce a una preoccupazione crescente: la riduzione dei voucher per i centri estivi non comunali e la possibile esclusione di bambini e ragazzi diversamente abili dai contesti educativi ordinari.
“Il diritto di mandare i figli ai centri estivi non deve essere considerato un lusso, ma una necessità - hanno esordito - Soprattutto in un tempo in cui sempre più famiglie faticano a coprire i costi di queste attività.”
Gli esponenti hanno sottolineato come non si possa continuare ad appoggiarsi esclusivamente al volontariato – scout, oratori e altre realtà affini – per colmare le lacune di un sistema pubblico che dovrebbe garantire servizi accessibili a tutti: “In passato – hanno ricordato – era chiaro che anche i ragazzi con disabilità o in difficoltà economiche avevano il diritto di vivere le vacanze con i propri coetanei, nello stesso contesto, senza dover ricorrere a centri estivi separati o ‘specializzati’. Vivere il territorio contribuisce, oltre alla garanzia di un servizio per la cittadinanza, a creare il senso di comunità che formerà i cittadini di domani.”.
Un passo indietro, secondo Buongiorno Biella, sarebbe la decisione di eliminare i voucher per i centri estivi e di centralizzare l’offerta solo su quelli comunali, con il rischio di non riuscire a garantire né pluralità di scelta, né vera inclusione: “Ci sembra che questa amministrazione abbia dimenticato quanto sia importante ascoltare le realtà che già da anni lavorano sul territorio. Negli oratori, nei centri estivi indipendenti, nelle strutture che offrono servizi a bambini da 0 a 6 anni, ci sono esperienze straordinarie che meritano di essere sostenute, non ignorate. Sarebbe utile, invece, cercare un parere organizzativo proprio da coloro che prima di noi hanno contribuito alla crescita e lo sviluppo dei giovani, dal ricco tessuto di volontariato che caratterizza Biella e il Biellese”.
Oltre alla questione dei voucher, la conferenza ha toccato un tema particolarmente sentito: la mancata gratuità dell’accesso settimanale alla piscina comunale per i centri estivi: “Nel bando precedente era stata garantita la gratuità, ma oggi, pur avendo il Comune incassato una cifra maggiore, quel servizio è scomparso. Si parla di cifre minime rispetto ad altri contesti: decine di migliaia di euro, non di milioni. Questo dimostra solo una mancanza di conoscenza concreta dei bisogni delle famiglie e delle realtà educative. Un ‘non è indispensabile’, oggi, non è contemplato”.
“Il risultato? Molti centri estivi, per contenere i costi, rinunceranno alla piscina, oppure chiederanno alle famiglie un ulteriore contributo. Chi potrà pagare andrà in altre strutture, chi non potrà, resterà indietro. E così l’inclusione si trasforma in una ‘selezione’ economica”.
Durante l’incontro è stata ribadita la richiesta di un incontro pubblico: gli Stati Generali dei Centri Estivi – in cui l’amministrazione comunale possa confrontarsi apertamente con le famiglie, i parroci, gli educatori, le associazioni: “Abbiamo chiesto che venga convocata una commissione urgente per discutere due punti fondamentali: la situazione attuale dei centri estivi in relazione alle richieste del Comune, e una programmazione seria e condivisa in vista del 2026 (in quanto risulterebbe improbabile una progettazione dell’ultimo minuto, mancata in pregresso)”.
Il periodo estivo e le occasioni di incontro rappresentano un momento cruciale per intercettare fragilità e contrastare le complesse dinamiche sociali dilagate negli ultimi tempi: disagio giovanile, abbandono scolastico, isolamento post-pandemico: “È questo il momento di intervenire, non possiamo tirarci indietro! I grandi e maestosi eventi, l’aurea di positività e l’apparenza di una benestante minoranza non deve offuscarci gli occhi, perché la realtà è spesso diversa da come appare. Non possiamo lasciarci distrarre, soffocando i problemi concreti: è anche nelle piccole cose che risiede la sensibilità sciale di una città”.
“Chiediamo – concludono gli esponenti di Buongiorno Biella – che l’amministrazione riprenda in mano il dialogo con le famiglie, le parrocchie, le realtà sociali... Facciamo passi avanti, non ritorniamo a un passato che deve essere superato.”