Buongiorno, sono una “vecchia mamma” di quasi 80 anni, Milanese. Da tre anni trascorro almeno sei mesi (Aprile/settembre) a Rosazza, alla ricerca di frescura. Ho conosciuto le montagne di questa valle nella prima giovinezza, e vi sono tornata, felice di rendere leggera la mia vecchiaia. Mi spiace dover criticare l’atteggiamento chiuso di alcuni tra i vecchi nativi ma spero nei giovani, in quei giovani “foresti” (come si usa dire) che grazie allo smart working, si allontanano volentieri dalla città alla ricerca di una vita più a misura d’uomo.
Per quello che riguarda le attività, è chiaro che, almeno per ora, non c’è possibilità di guadagno per 12 mesi, credo che in questo caso dovrebbero essere incentivate con un aiuto.
Ci sono moltissimi borghi in Italia che hanno ripreso vita grazie a giovani e artisti, creando anche una comunità collaborativa e non scostante.
Io scrivo: il primo anno il mio libro era impostato su una comunità amichevole. Il secondo anno ho scritto sui voluti misteri creati dai pettegolezzi, il terzo anno vedremo.
Ripeto, spero di vivere abbastanza puntando su giovani “foresti” e non.
Continuo ad amare la Valle, luogo meraviglioso ed unico donato da Dio!