Questa mattina, venerdì 13 ottobre, i Giardini Zumaglini si sono popolati di un pubblico attento e molto vario: docenti e studenti d’ogni ordine e grado, le istituzioni biellesi, enti, associazioni locali e i corpi armati; tutti con i loro rappresentanti.
Gli “spettatori” si sono riuniti tutti intorno al monumento simbolo di memorie e sofferenza: giovani valorosi, che con coraggio e dedizione hanno servito il Paese, troppo spesso perdendo la vita.
Durante la mattinata il Coro “Cento voci per Cento anni” e la Fanfara di Biella, hanno dedicato le loro note agli onori dei caduti e le autorità hanno proseguito con le allocuzioni.
A seguito dell’alzabandiera, immancabile in occasioni solenni, sono intervenuti i rappresentanti degli enti territoriali: il Sindaco di Biella, Claudio Corradino; il Presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo, il Prefetto, Silvana D’Agostino e Marco Fulcheri, Presidente ANA. Ciascuno ha fornito la propria visione a favore di un simbolo che rappresenta le crudeltà umane e che, se non ricordato, rischia di portare all’oblio di un’epoca passata, dimenticanza di fatti storici e avvenimenti terribili dai quali occorre proteggersi e dedicarsi alla prevenzione.
I rappresentanti hanno ricordato la genesi dell’opera e la sua complessa simbologia, nulla è lasciato al caso: il mulo si fa carico dei pesi della società e con fedeltà segue l’Alpino in ogni sua impresa, supportandolo e sostenendolo nelle sofferenti gesta. Il monumento intende ricordare e commemorare gli oltre 3300 giovani ragazzi che non vorrebbero essere dimenticati, perché è nel ricordo, che parte di loro potrà rendersi immortale: ciò che oggi possediamo non è solo l’ombra di ciò che è stato e per non gettarla sugli accadimenti trascorsi, occorre renderne giustizia, con un inno al futuro.














































