Gli screening prenatali, che servono tra le altre cose a scoprire se il feto è affetto da sindrome di Down, sono diventati sempre più consueti ed accurati. In Islanda quasi tutte le donne che vengono a conoscenza di anomalie nei cromosomi del feto, optano per l'interruzione di gravidanza. Le Iene, insieme a Nicole Orlando e alla sua mamma, sono volate in Islanda per occuparsi della vicenda al centro di un acceso dibattito.
Le reti internazionali hanno intervistato sull'argomento alcuni medici islandesi e le loro dichiarazioni, soprattutto quelle del neurologo genetista Kári Stefansson hanno scatenato il finimondo: "Abbiamo praticamente sradicato la sindrome di Down dal nostro paese - ha commentato - e qui in Islanda è raro che nasca un bimbo con la sindrome di Down".
Da queste parole, riportate in un documentario, si è scatenato un terremoto mediatico di cui ha parlato tutta la stampa mondiale e tra gli argomenti di cui si dibatte si parla di eugenetica, cioè quell'insieme di teorie che servono a migliorare una razza.
In America Sarah Palin, ex candidata vice presidente d'America e madre di una bimba affetta da sindrome di Down, ha detto che "Eliminare vite in nome della costruzione del mondo perfetto e della razza perfetta è come ritornare alla Germania neo-nazista"
Ecco allora che le Iene hanno scelto Nicole come la persona più adatta per sedersi e fare due chiacchiere faccia a faccia con i medici islandesi e operatori sanitari che, nell'imbarazzo totale per la sorpresa di trovarsi davanti una "Iena" con 21 cromosomi, hanno tentato di dare risposte in netto contrasto con la reale mancanza di informazione alle famiglie che si trovano ad affrontare il problema.
"Siete voi a decidere di non farci nascere?" la domanda di Nicole, semplice e diretta, arriva come un pugno nello stomaco. Ovviamente la decisione spetta ai genitori, ma è così forte la pressione esercitata su tutte le donne in attesa riguardo alla necessità di effettuare il test per la sindrome di Down, che ha portato alla quasi totalità di interruzioni di gravidanza in caso di esito positivo.
"La sindrome di Down non è una malattia - ribadisce Nicole - ho un cromosoma in più e una marcia in più".
Il viaggio è terminato con la visita al tanto criticato genetista Kári Stefansson che, a sorpresa, è stato intervistato proprio da Nicole supportata dalla mamma, non prima di una chiara dimostrazione di disagio del professore: "Ciao, perchè ci vuoi eliminare?" - ha chiesto a Stefansson - "Io non voglio uccidere nessuno, nè te nè nessun'altro - ha risposto il medico - è uno spiacevole fraintendimento. Non c'è alcuna cospirazione governativa per sopprimere i bimbi con la sindrome di Down. E' solo una decisione della donna. Certo, dovremmo dare più informazioni positive perchè credo che il fatto che in Islanda tutti i feti con la sindrome di Down siano abortiti sia un attacco ai diritti umani. I bambini con la sindrome di Down sono fonte di immensa gioia per i genitori - prosegue Stefansson - e simpatizzo per te, ti sono vicino col cuore.
La missione di Nicole si è conclusa con l'eco delle parole del genetista che ha ammesso che forse è il momento di fare un passo indietro. Nicole è tornata a casa con le risposte che voleva "Amo la mia vita e voglio essere felice".. Che mondo sarebbe senza Nicole?























