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Valli Mosso e Sessera | 27 giugno 2014, 14:41

A Pray verranno prodotte le auto del futuro

Oggi alle 17,30 conferenza stampa di presentazione. Previsti progetti per 90 milioni di euro in tutto il biellese.

A Pray verranno prodotte le auto del futuro

Un pala-ghiaccio con parco acquatico a Valdengo e una residenza per disabili e anziani a Camburzano. Sono questi due dei progetti che verranno presentati oggi all’Agorà Palace. A proporli, il Filaris Consortium che parteciperà al 60% dell’investimento e una cordata di imprenditori africani portati nel biellese da Giuseppe Oricelli. L’imprenditore di origini valsesserine, è già noto alla cronaca locale. Due anni fa infatti, aveva presentato un progetto di riqualificazione dell’ex lanificio Fila di Coggiola dove sarebbero dovuti sorgere una centrale a cippato e un centro benessere. “Il mio obiettivo è riuscire a realizzare qualcosa in Valsessera” spiega l’imprenditore che, da anni, vive in Nigeria. “A Coggiola non siamo riusciti a partire perché le circostanze non ce lo hanno permesso. Il progetto prevedeva importanti costi di partenza dovuti alla riqualificazione e alla bonifica dello stabile. Non avendo capitali disponibili, abbiamo deciso di invertire la rotta e concentrarci su Pray”. Oricelli e gli investitori africani, hanno fatto visita ieri al sindaco di Pray Gian Matteo Passuello. Tema dell’incontro, l’acquisizione di un terreno di proprietà comunale che appartiene alla zona industriale del paese e sul quale, si dovrebbe sviluppare il progetto. “L’idea è quella di realizzare uno stabilimento di auto ad aria compressa” prosegue Giuseppe Oricelli. “Si tratta di un’azienda francese che ha già aperto una fabbrica in Sardegna e che sarebbe pronta ad investire in Valle. Lo stabilimento, sarebbe in grado di produrre cinquemila auto all’anno e di creare posti di lavoro. L’operazione a Pray ci sembra da subito molto più semplice. Si tratta soltanto di entrare in possesso del terreno e poi, di costruirci sopra. Se tutto va bene, la fabbrica potrebbe avviare la produzione entro due anni”. 

e.r.

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