Nei locali antistanti piazza Croce, a Cossato, sopra il centro d'incontro, una ventina di donne, di tutte le età, fabbricano artigianalmente le Pigotte, bambole divenute il simbolo dell'Unicef, che tante vite hanno permesso di salvare nei paesi più poveri del mondo. La produzione è interamente manuale, e avviene partendo dai modelli predefiniti e materiali atossici ed ignifughi che l’organizzazione stessa fornisce al gruppo di donne.
Dalla cucitura della sagoma, al suo riempimento, dalla fabbricazione dei capelli alla creazione dei vestiti, ogni passaggio è affidato alla manualità, creatività e fantasia delle artiste. Molti materiali aggiuntivi, quali stoffe e filati arrivano anche da piccole imprese, fabbriche e privati cittadini che aiutano la causa. Ogni bambola è unica ed inimitabile, in quanto dotata di un unico abbigliamento e addirittura una sua espressività facciale, che viene definita e disegnata durante l'ultimo passaggio di rifinitura.
Ulteriore distinguente è la "carta di identità" che accompagna ogni Pigotta, definendone il nome e il luogo di produzione.
























