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ATTUALITÀ | 24 settembre 2025, 06:50

Sicurezza informatica, ISO/IEC 27001:2022: un importante strumento di business

Disponibile il bando per i contributi della Regione Piemonte e del Sistema Camerale.

Sicurezza informatica, ISO/IEC 27001:2022: un importante strumento di business

Sicurezza informatica, ISO/IEC 27001:2022: un importante strumento di business

Riparto da un mio recente articolo in cui parlavo della direttiva NIS2 e dell’opportunità di ottenere la certificazione ISO/IEC 27001:2022 per raggiungere la conformità a quanto previsto dalla nuova normativa europea.

Questa certificazione può spaventare, è comprensibile. Tuttavia, la Regione Piemonte offre un aiuto concreto attraverso un sistema di voucher, che dà la possibilità di ottenere una sovvenzione (contributo a fondo perduto) per l'ottenimento di diverse certificazioni, tra cui la ISO/IEC 27001 o la più nota ISO 9001.

I contributi erogati ammonteranno complessivamente a 8 milioni di euro stanziati dalla Regione, a cui si aggiungono 400.000 euro messi a disposizione dal Sistema Camerale piemontese.

Le domande di contributo dovranno essere trasmesse in modalità telematica dalle ore 11:00 del 15 ottobre 2025 fino alle ore 16:00 del 30 ottobre 2026, salvo chiusura anticipata per esaurimento fondi. Il portale da utilizzare è ReStart di Infocamere (https://restart.infocamere.it/).

Il bando è consultabile direttamente sul sito della Regione Piemonte (https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/voucher-certificazioni-pmi-competitivita-sostenibilita), dove è disponibile anche un elenco non esaustivo delle certificazioni ammissibili (https://bandi.regione.piemonte.it/system/files/Elenco%20non%20esaustivo%20certificazioni%20ammissibili.pdf).

Questa è la parte “burocratica”, per la quale le Camere di Commercio, Unioncamere e l'Unione Industriali possono darvi supporto nella preparazione della domanda.

Parliamo ora delle opportunità di business che derivano dall'ottenimento delle certificazioni ISO, in particolare della ISO/IEC 27001.

Innanzitutto, dobbiamo superare lo stereotipo della certificazione come “costoso pezzo di carta”. Nel contesto economico attuale, le sfide non riguardano solo l'offerta del prodotto o servizio migliore, ma anche l'affidabilità e la reputazione, strettamente legate alle opportunità e ai rischi della tecnologia. Credere che la ISO/IEC 27001 sia solo un pezzo di carta è come possedere uno smartphone di ultima generazione e usarlo solo per telefonare: significa ignorare il 99% del suo potenziale.

Consideriamo questa certificazione un moderno “sigillo di qualità”, un’attestazione del fatto che si sta operando correttamente nel campo della tutela delle informazioni, non solo di quelle digitali. E questo è un punto chiave.

Molti pensano che la ISO/IEC 27001 riguardi solo la sicurezza informatica. È un errore. La sicurezza informatica è una parte importante della norma, ma non l'unica.

La norma parla di ISMS (Information Security Management System), in italiano SGSI (Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni). Il focus è quindi sulle “informazioni” in senso ampio, non limitato a quelle registrate su supporto digitale.

Le informazioni possono essere conservate su diversi supporti, sia materiali che immateriali. La documentazione cartacea, il know-how dei tecnici, l'organizzazione dei processi produttivi e i progetti sono tutti esempi di informazioni che vanno gestite e messe in sicurezza.

Come si fa? Prima di tutto, valutando i rischi a cui le informazioni sono esposte. I rischi vanno quindi analizzati, ponderati in base al loro impatto e infine trattati per mitigarli, riducendoli a un livello accettabile.

A tal fine, la norma ci viene in aiuto suggerendo 93 controlli da implementare per proteggere le informazioni. A corredo, lo standard ISO fornisce altre linee guida utili al processo. Ad esempio, la ISO/IEC 27002 spiega come applicare i 93 controlli, mentre la ISO/IEC 27005 offre una linea guida per una corretta valutazione e trattamento del rischio. Infine, la ISO 31000 guida l'azienda in una valutazione più ampia di tutti i rischi di business, anche quelli non strettamente legati alla ISO/IEC 27001.

Applicando i principi normati da ISO, si ottiene un quadro della propria organizzazione probabilmente molto più completo di quello attuale.

I vantaggi competitivi, inoltre, sono molteplici.

D'ora in poi, in virtù di quanto previsto dalla direttiva NIS2, bandi e gare pubbliche potrebbero richiedere la certificazione ISO/IEC 27001 come requisito indispensabile, di fatto escludendo chi ne è sprovvisto.

Allo stesso modo, chi lavora con grandi multinazionali (settore automotive, aerospaziale, farmaceutico) rischia di essere escluso dai processi di qualificazione della catena di fornitura (Supply Chain Qualification). Questi colossi non possono permettersi anelli deboli nella loro supply chain e richiedono, pertanto, questa e altre certificazioni (es. TISAX per l'automotive).

Dal punto di vista del marketing, una certificazione di questo tipo può essere usata per rafforzare la fiducia dei clienti. Comunica che, oltre a un prodotto o servizio di qualità, il cliente acquista anche la “tranquillità” di affidare le proprie informazioni a un partner che le gestisce con la massima serietà e le protegge attivamente.

Infine, ma non per importanza, consideriamo la riduzione dei rischi aziendali. Quanto costerebbe un fermo operativo o la perdita di informazioni critiche per la vostra azienda in termini di tempo, denaro e reputazione? Provate a ipotizzare le conseguenze di una sola settimana di blocco totale: probabilmente, la valutazione dei costi della certificazione cambierà prospettiva.

Pensate di salire su un aereo dove il comandante e il primo ufficiale, invece di seguire una checklist di controlli pre-volo, improvvisassero, cercando di ricordare a memoria le procedure. Volereste con loro? Allo stesso modo, acquistereste un prodotto la cui qualità dipende dall'umore di un dipendente?

Le norme ISO servono proprio a questo: eliminare i fattori di instabilità, rendendo i processi aziendali replicabili, standardizzati e quindi affidabili.

Vale quindi la pena fare una riflessione seria sull'argomento.

Per maggiori informazioni:

Sito web: www.seccomarco.com

LinkedIn: https://www.linkedin.com/in/marco-secco-b42a9153/

Marco Secco, consulente informatico e di cybersecurity

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