C’è chi arriva nei rifugi come se fosse in un autogrill: vuole la doccia, il Wi-Fi e magari anche il caffè espresso servito al tavolo senza alzare un dito. C’è chi chiede dove lasciare i rifiuti, salvo poi abbandonare sacchetti lungo i sentieri. Insomma, chi pensa che la montagna sia un posto “come tutti gli altri”, dove tutto è disponibile a portata di mano. Ma la montagna non è un luogo di consumo veloce: qui servono rispetto e consapevolezza.
Laura Chiappo gestisce il Rifugio Coda con la sua famiglia da 35 anni e non ha mai visto niente di simile come questo anno. “Si è toccato il fondo – racconta - . Dopo il Covid la situazione è andata via via peggiorando. Il grande problema è che la gente non si rende conto che è in montagna. Se salta internet, inutile che ti arrabbi, perchè tu non puoi vederti la partita che forse in montagna potresti farne anche a meno, ma io non posso usare il post, non posso trasmettere i dati all'ufficio delle entrate, non controllo la posta elettronica. Il disagio dovrebbe essere mio, e non degli ospiti. Senza contare in che stato lasciano le camere e i servizi. Come da altri miei colleghi c'è addirittura qualcuno che ha defecato nel lavandino, e anche nel deodorante...ma è possibile? Sporcizia ovunque”. Per Laura il problema di fondo è che c'è stato un boom di persone che vanno in montagna, ma tante di queste non sono abituati a vivere la montagna e non capiscono dove si trovano e non portano rispetto per chi ci lavora: “Già non è un lavoro facile, ancora farlo a queste condizioni è allucinante, si lavora male. E dopo 35 anni di questo lavoro ci resti male di fronte a certe situazioni”.E poi c'è chi in montagna chiede di fare la doccia: “La poca acqua che ho la uso per cucinare e tenere pulito il rifugio, siamo in montagna, non si può pretendere di venire a farsi la doccia qui”.
Anche Claudia del Rifugio Rosazza è amareggiata per quanto sta accadendo. E anche a lei qualcuno ha preferito il lavandino al water per certi bisogni: “Da dopo il Covid la situazione è fuori controllo. A volte ti arrabbi e ci rimani male, altre volte rispondi male perchè non ce la fai più, ti portano all'esasperazione. Arriva gente senza prenotare, che pretende di mangiare a tutte le ore. Quando magari dopo una giornata di lavoro speri di sederti un attimo, arriva chi non è nemmeno disposto a darti un attimo di tregua e pretende che tu scatti sull'attenti. Vorrei sapere, ma queste persone vanno in pizzeria senza prenotare? Mi hanno telefonato per chiedere se avevo posto per 2 a cena e ho detto a malincuore di no perchè dentro non ci stavano, e fuori faceva freddo ormai. Sono arrivati comunque e si sono seduti fuori a fare una specie di pic nic, poi pretendevano di entrare, ma non ci stavano. Ma io mi domando, ti siederesti mai al dehor di un ristorante a consumare il pranzo portato da casa? E pretenderesti di entrare senza cosumare se anche ti ho detto che non ho posto? capita solo in montagna, altrove no? Ma dov'è il rispetto?"
Secondo Mara dei Rifugio Monte Barone il grande problema è agosto: “Durante l'anno è gestibile, qualcuno nel mucchio maleducato c'è, ma c'è anche tanta gente che apprezza e sa comportarsi – racconta - . E' difficile lavorare quando c'è tanta gente come in agosto, quello sì, perchè effettivamente ne arriva tanta che non conosce la montagna”. Mara racconta una cosa che gli è successo poco tempo fa, con il sorriso: “E' entrata una ragazza e si è diretta verso il bagno senza nemmeno salutare. L'ho fermata e le ho detto con gentilezza che c'era anche all'esterno, che questo era per gli ospiti e per chi consuma dentro al rifugio. Quello interno infatti è pulito regolarmente, è fornito di sapone, carta igienica, carta per le mani, e lametta per la barba e acqua calda. Invece, quello fuori non ha un costo diretto per noi, è autogestito da chi arriva, che ne può usufruire liberamente, ha conunque l'acqua e noi lo puliamo solo ogni tanto. La cosa che mi ha fatto sorridere è che non immaginava funzionasse così, ma perchè mi ha detto che infatti era la prima volta che veniva in montagna e si è scusata. Ho capito che non lo ha fatto per cattiveria, era impreparata, però questo accaduto lo vedo come una nota positiva perchè ho insegnato qualcosa a questa giovane”.
Luciano Zainaghi del Rifugio La Vecchia è invece più accomodante: “C'è qualcuno che lascia lì i rifiuti quando fanno i pic nic, altri che mi chiedono se posso portare io a valle i rifiuti loro. Quando posso li carico e li porto giù, intanto è un servizio che fa l'elicottero, anche la montagna è cambiata, non ti porti più tutto a spalle, non dappertutto per lo meno. Diciamo che c'è gente educata e gente maleducata che fa come per strada e in quel caso ovvio che vi vorrebbe più rispetto”.

























