«La Regione Piemonte negli ultimi anni ha adottato numerose misure per fronteggiare la carenza di medici di medicina generale.
Nel 2021 è stata varata la delibera che prevede l’innalzamento del massimale a 1.800 assistiti contro i 1.500 a livello nazionale, nel 2023 è stato istituito il tavolo sui Medici di Medicina generale per individuare meccanismi che consentano di garantire l’assistenza sanitaria ai cittadini rimasti privi del medico che ha cessato l’attività a diverso titolo (es. quiescenza o trasferimento).
Ad aprile 2023 sono state date indicazioni alle Asl per il mantenimento in servizio dei medici di medicina generale, in deroga ai limiti previsti dalle disposizioni vigenti per il collocamento in quiescenza.
Il 12 maggio è stata diramata alle Asl la circolare che ha precisato che, per il solo 2023, ai medici in formazione a cui è stato attribuito un incarico temporaneo di assistenza primaria riferito al bando 2022, già titolari di incarico ad attività oraria, è consentita su richiesta l’apertura dello studio medico entro il 30 ottobre 2023, tranne nei casi specifici di grave carenza assistenziale».
Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi in risposta all’interrogazione consiliare sulla carenza di medici di medicina generale.
L’assessore ha anche ricordato che, nel mese di aprile la Regione ha assegnato gli incarichi vacanti residui di assistenza primaria ai medici iscritti al corso di formazione in medicina generale del 2022 ed il 21 aprile la Regione ha emanato gli incarichi vacanti di assistenza primaria a ciclo di scelta 2023, la cui graduatoria sarà pubblicata tra giugno e luglio 2023.
Qualora non dovessero essere assegnate tutte le carenze pubblicate, la Regione emanerà un provvedimento che consentirà ad ulteriori due tipologie di candidati di concorrere.