Questa volta siamo alla fase concreta e non solo ai segnali di fumo. Non è un assalto alla diligenza, ma in questo momento è importante comprendere cosa sta succedendo per essere attori protagonisti del futuro e non semplici spettatori.
Dopo decenni si parla finalmente di un turismo concreto sostenuto da un’ATL riorganizzata e da Tour Operator che sempre più frequentemente inseriscono nelle loro proposte i luoghi del biellese.
Finalmente è stato organizzato da Fondazione Biellezza un corso sull’accoglienza turistica, dopo che, in più di un’occasione, qualche turista non è stato trattato molto bene.
Il nostro territorio, è sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, tra le migliori d’Italia, che ha promosso la riqualificazione territoriale con grandi sforzi e capacità, protagonista, con Città Studi e il Comune di Biella, di una nuova strategia volta alla formazione universitaria che nel futuro diventerà materia di marketing territoriale.
Si inizia a parlare di strategie mirate, sinergia tra le parti in maniera concreta e non solo proclamata. Intendiamoci, non è arrivata la cavalleria, ma è indispensabile cogliere l’attimo e la voglia di fare e, soprattutto, i progetti vanno sostenuti.
Tra i numerosi segnali va annoverato l’importante ritorno nel territorio di un famoso brand, che ha scelto un suo stabilimento dismesso, a Gaglianico, per una riconversione legata alla sostenibilità, per poi citare un progetto di ampie dimensioni commerciali, comprensivo di cinema multi sala ed altri marchi, che troverà sede tra Biella e Gaglianico (burocrazia permettendo!).
Dopo 20 anni di sonnolenza, riprende il progetto immobiliare di via Carso, con la riqualificazione di un’area che reclama dignità da tempo memorabile e che andrà a migliorare l'assetto urbanistico di una città che deve guardare irrimediabilmente ad una pianificazione a medio e lungo termine.
Guardare al futuro è imperativo, perché quello che vorremmo sentir raccontare dagli organi preposti è una chiara visione, prerogativa dei paesi evoluti, di quello che sarà Biella tra 5 anni, 10, 15 anni, così da poter prospettare ai cittadini e ai turisti l’immagine di una città che pensa al domani e dove l’ottima qualità della vita assume un valore aggiunto.
Continuando la nostra carrellata merita nominare altre innovazioni: marchi di fama mondiale hanno deciso di aprire nella zona del cossatese con investimenti mirati; alcuni fondi di investimento sono interessati alla riqualificazione dei borghi storici e al turismo. La corsa alla delocalizzazione delle aziende in varie parti del mondo e l’abbandono al sistema produttivo locale ci ha portato alla totale dipendenza, permettendo ai vari stati produttori di tenerci legati a doppia mandata; negli ultimi due anni l’atteggiamento delle aziende è mutato, e, tenendo conto della storica capacità imprenditoriale biellese, si è orientato nella possibilità di inserire nuove sedi produttive nel biellese.
Non vogliamo più sentir parlare di territorio “morto"; le iniziative evidenziate e i progetti ancora "in cantiere", sono frutto di studi fatti da economisti e professionisti che non lasciano nulla al caso.
Sicuramente sulle infrastrutture la partita è sempre aperta, e, senza dubbio, i trasporti e la rete digitale dovranno acquisire un’accelerazione importante.
Perché tutte queste asserzioni? Poco importa se il Biellese piace o non piace per un motivo o per un altro. Quello che conta è che si stanno facendo tante cose è l’importante è che queste azioni siano supportate da una politica attenta, con azioni concrete, dalle istituzioni e dai soggetti associativi, diventando attori protagonisti e non semplici spettatori, e chiedendo a gran voce una burocrazia più snella e meno tossica.