Dopo il primo lockdown della scorsa primavera, in cui le visite agli ospiti delle residenze per anziani sono state interrotte, le strutture si sono attrezzate per permettere ai parenti di poter incontrare i propri cari.
Una di queste soluzioni è la “Tenda degli abbracci”, un tendone gonfiabile dotato di due buchi, dove, i parenti, nelle rispetto delle norme anticovid, infilano le braccia per abbracciare e stringere la persona cara ospite della RSA.
Nel Biellese la “Tenda degli abbracci” è presente, in forma itinerante, alla residenza Città del Sole di Dorzano, come conferma la direttrice, la dottoressa Laura Argentero: “La tenda non è fissa, gira per le diverse strutture del nostro gruppo, e noi l'abbiamo a disposizione per 3-4 gironi al mese. Il prossimo appuntamento sarà tra l'8 ed il 10 febbraio quando la sperimenteremo per la terza volta”.
La “Tenda degli abbracci” consente incontri ravvicinati ed è molto apprezzata dai parenti. “La tenda – continua la dottoressa Argentero - permette di guardarsi negli occhi e potersi toccare. Un momento vissuto con emozione come un contatto vero e proprio”.
Gli ospiti della Città del Sole ne hanno tratto un gran beneficio. “Il contatto - spiega Laura Argentero - è la cosa che è mancata di più ai nostri anziani durante il primo lockdown. La brusca interruzione delle visite ha causato un crollo psicologico in tanti ospiti e la rabbia dei parenti. Noi eravamo impreparati e non sapevamo come fare se non attraverso un vetro. Fortunatamente a Dorzano abbiamo delle grosse vetrate ed i parenti, da fuori, potevano vedere gli ospiti”.
La tenda itinerante degli abbracci è un prodotto certificato di proprietà della struttura e, ogni volta che viene montata, comporta un grande impegno per tutto lo staff. “Facciamo tutti noi. – precisa la direttrice – La trasportiamo tra un struttura e l'altra, la montiamo, la sanifichiamo, predisponiamo attacchi anche elettrici per fare girare tutto il giorno il motore che la tiene gonfia. Tra un passaggio e l'altro occorre sanificarla, fare il triage ai parenti, compilare varia modulistica. E' un lavoro a tempo pieno per noi, ma assolutamente ripagato dalle emozioni che vivono gli ospiti nell'abbracciare i propri cari”.
A breve termine, Laura Argentero non vede modalità alternative per permettere questi incontri: “La campagna vaccinale è una speranza. Abbiamo appena fatto la seconda dose di vaccino ad un terzo degli ospiti e anche metà del personale è vaccinato. Siamo abbastanza avanti rispetto ad altre strutture e stiamo facendo tutto il possibile per vedere una fine”.






















