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SPORT | 16 febbraio 2020, 09:30

Lodovico il "Mulo", da Trieste. L'ala dell'Edilnol si racconta.

Faccia a faccia con Lodovico Deangeli, il talento classe 2000 in prestito da Trieste.

Deangeli dopo l'allenamento di Venerdì sera

Deangeli dopo l'allenamento di Venerdì sera

A Trieste, dove è nato, lo chiamano "Mulo".

Ma non fatevi ingannare dal significato che diamo da queste parti alla parola, in terra Giuliana identifica i giovani, i ragazzi, con le "Mule" a rappresentare la controparte femminile.
Due metri di struttura fisica tagliata a misura per la pallacanestro - braccia lunghe e gambe forti - fanno di Lodovico Deangeli un prospetto che ha fatto girare non poche teste negli anni delle giovanili e che lo hanno portato a firmare un quinquennale con la società della sua città, alla quale è molto legato.
"Sto soffrendo con loro - parla, riferendosi alla sofferta stagione di Trieste in A1, in lotta per la salvezza - Hanno avuto dei problemi societari che li hanno portati ad iniziare la stagione senza main sponsor, ora sembra che le cose si siano sistemate. Tifo per la salvezza"
Dal 18 Agosto, come sottolinea con precisione, è Biellese d'adozione "Mi piace molto qui, mi manca il mare di Trieste ma ci si fa l'abitudine. Biella è una città che vive di basket, in cui si lavora per il basket senza distrazioni e che non mi ha fatto sentire le difficoltà della prima esperienza lontano da casa - musica per la società, che proprio su questi aspetti, sta basando la sua rinascita sportiva - Vero è che la squadra giovane mi ha aiutato - prosegue - e io cerco di ripagare con il lavoro in palestra per migliorarmi come giocatore."
La fine e l'inizio
La stagione di Lodovico Deangeli finisce ed iniza (volutamente in quest'ordine) a Bergamo.
"Dopo l'amichevole con Valsesia in pre-season siamo andati a Bergamo, match di rodaggio, noi senza Polite, gioco parecchi minuti e prendo confidenza con la pallacanestro dei senior. Mi rompo una mano."
Lodovico fino a quel punto stava faticando, con coach Galbiati che lo voleva portare al livello mentale della nuova categoria con tanto bastone e poca carota, l'infortunio nelle tempistiche è una vera mazzata.
Inizio stagione, neanche il tempo di ambientarsi che è già fermo, la squadra intanto corre, ingrana e ne vince 7 di fila mandando in estasi l'ambiente. Lodovico intanto non molla, lavora duro con l'aiuto dell'onnipresente Marocco a curarne il fisico e macina ore in palestra. Poi il ritorno in palestra e la confidenza che piano piano torna.
Tornano anche i minuti fino ad arrivare, di nuovo, a Bergamo, sabato scorso.
"È stato per me un punto di ripartenza - 6 punti, 8 di valutazione in 6 minuti - Il destino mi ha riportato a Bergamo dove la mia stagione si era interrotta, è stato gratificante vedere il campo in un momento importante del match e della stagione e sono contento di aver dato il m io contributo, ma deve essere un punto di inizio"
Il tema dell'inizio sta molto caro al giovane "Trstin".

Il numero
"Ho scelto il numero 11 anche per questo, l'anno scorso giocavo con l'1, - fra Under18 e C Silver - in questa nuova avventura ho voluto aggiungere un nuovo capitolo."
Un numero, molteplici significati
"11 è anche il giorno di nascita di mio fratello minore, è a Trieste e mi manca molto. È ciò che più mi manca di casa, all'età che ha cresce in fretta e mi spiace non godermelo per la lontananza."

La trasferta a Napoli
La testa va poi all'imminente trasferta a Napoli, dove i Rossoblù affronteranno una Gevi rinnovata rispetto a quella già battuta all'andata. "Ritrovo il mio amico Janelidze - ex di Trieste - che ha appena firmato, assieme ad altri a Napoli. Loro sono una squadra con un grande allenatore e un roster profondo e pericoloso. Molto passerà da come riusciremo a difendere di squadra su Roderick. In ogni caso comunque, non li temiamo e andiamo giù per giocare la nostra pallacanestro"

Chissà che Lodovico il "Mulo" non risulti di nuovo incisivo, certo è che abbiamo parlato con un ragazzo giovane ma sveglio, genuino e che ha dimostrato sul campo di saper aspettare il proprio momento. Ora sta a lui continuare su questa strada e dimostrare, in questa seconda parte di stagione di poter rappresentare un uomo in più per la rotazione di coach Galbiati.
A Napoli, palla a due domenica 16 febbraio, ore 17:00

Matteo Bernardini

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