Cambio di nome, ma la sostanza resta la stessa. Quella che caratterizza l’associazione di promozione e difesa del macàgn di alpeggio e cascina, ora ribattezzata come Associazione del Macàgn, formaggio “presidio Slow Food di Montagna”. I produttori della nuova associazione sono stati ridotti a tre: l’azienda Livio Garbaccio, l’azienda Lidia Fresco e l’azienda Valter Negra. Sono questi i detentori di un sapere antico, che affonda le radici sull'Alpe Macàgn, 2mila metri d’altezza, in Valsesia al confine con il Biellese e la Valle d'Aosta.
La loro è una particolare lavorazione, ideata, con tutta probabilità, a causa della difficoltà di approvvigionamento del legname a quelle quote. Il latte, ingrediente base della ricetta, viene infatti lavorato subito, sfruttando la temperatura di mungitura. Quello che si ottiene è un prodotto molto particolare, che – soprattutto grazie alla collaborazione di Eataly e potendosi fregiare, dal 2004, del marchio Slow Food – ha raggiunto addirittura il Giappone. Riso in cagnone e polenta concia sono solo due delle ricette che lo vedono protagonista.
“Già con la passata associazione abbiamo lavorato alla tutela del macàgn di presidio per oltre 20 anni. Oggi possiamo contare su un prodotto di qualità e dalla rintracciabilità garantita. Rigorosamente prodotto di montagna. Per questo desidero chiarire che è stata erroneamente diffusa la notizia della creazione di un marchio che dovrebbe unire produttori di alta e bassa quota. Il macàgn di pianura non esiste, altrimenti non esisterebbe il presidio”, commenta Enzo Cravello.
Fuori e dentro il Biellese, il macàgn di presidio continua a rafforzare la sua fama. Lo testimoniamo gli stessi numeri della Sagra di Crocemosso, che celebrerà il tipico formaggio questo fine settimana: 90 i banchi predisposti per l’esposizione, almeno 250 le forme destinate all’evento, tra le 5mila e le 8mila le persone attese.























