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Cronaca dal Nord Ovest | 19 dicembre 2025, 11:40

Cronaca dal Nord-ovest: Sgombero di Askatasuna, manifestazione a Torino fra tensioni e feriti FOTO e VIDEO

Cori, bandiere, accuse al governo e al sindaco, scontri con la polizia. Lancio di oggetti e bottiglie alla partenza del corteo: una decina di agenti feriti.

Cronaca dal Nord-ovest: Sgombero di Askatasuna, manifestazione a Torino fra tensioni e feriti

Cronaca dal Nord-ovest: Sgombero di Askatasuna, manifestazione a Torino fra tensioni e feriti

Musica, cori scanditi al microfono, bandiere palestinesi e quelle del gruppo Autonomo Contropotere. Nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 18 dicembre, corso Regina Margherita si è riempito di persone davanti al palazzo che ospitava il centro sociale Askatasuna, sgomberato all’alba nel corso di un’operazione congiunta delle forze dell’ordine e successivamente posto sotto sequestro.

Una manifestazione di solidarietà che, fin dalle prime battute, ha assunto i toni della protesta politica e della sfida aperta alle istituzioni.

“Il futuro comincia adesso”

“Askatasuna vuol dire libertà, il futuro comincia adesso”, recita uno degli striscioni esposti. Dal camioncino degli organizzatori viene raccontata una serata che non vuole restare in silenzio: “In una serata come questa non possiamo non gridare”. Dai microfoni arrivano parole nette: “Askatasuna non si tocca, la difenderemo con la lotta. Essere qui stasera è la risposta che non abbiamo paura: possono sgomberare, ma ci troveranno sempre nelle strade”.

La contestazione si allarga rapidamente dal piano locale a quello nazionale. Secondo gli interventi, lo sgombero sarebbe il risultato di una precisa scelta politica: “Oggi hanno fatto un’operazione all’alba, sopra la testa dei cittadini, da parte del governo Meloni e del ministro Piantedosi. È la volontà chiara di un governo fascista che vuole reprimere le manifestazioni per la causa palestinese, che ci hanno visto sfilare per tutta Italia e bloccare il Paese”.

Nel mirino anche il sindaco

Nel mirino della protesta non c’è solo il governo. Fischi e slogan chiamano in causa anche Palazzo Civico e il sindaco Stefano Lo Russo. A intervenire dal palco è Giorgio Cremaschi, sindacalista ed ex garante del progetto di bene comune che si stava realizzando proprio su Askatasuna insieme all’amministrazione comunale.

Le sue parole sono tra le più dure della serata: “Sono indignato per questo sgombero. Ero il garante della ricostruzione di uno spazio per la comunità e per il quartiere”. Cremaschi rivendica il lavoro svolto nelle settimane precedenti: “Qualche settimana fa ho visto giovani che lavoravano per la città, per un luogo sociale e democratico. Ma a questo governo di fascisti forse è proprio questo che dà fastidio”.

Poi l’affondo politico: “È un atto intimidatorio, rivolto contro le manifestazioni per la Palestina. Gli abbiamo fatto paura”.

Cremaschi: “Lo Russo complice del governo”

Nel suo intervento, il sindacalista chiama direttamente in causa il primo cittadino: “Il sindaco è complice del governo e si deve vergognare, perché ha annullato il patto il giorno stesso dello sgombero”. Parole che accendono ulteriormente la piazza e alimentano, tra i manifestanti, la percezione di una frattura ormai aperta tra il movimento e le istituzioni cittadine.

Sabato nuova manifestazione

La protesta è stata anche l’occasione per annunciare le prossime iniziative: una nuova manifestazione è in programma sabato, con ritrovo alle 14.30 in piazza Santa Giulia. Un appuntamento che, nelle intenzioni degli organizzatori, vuole trasformare lo sgombero di Askatasuna non in un punto finale, ma in un nuovo inizio della mobilitazione.

Presidio anche a Roma sotto il Viminale

Nel frattempo, a Roma è in corso un presidio solidale contro lo sgombero di Askatasuna anche sotto il Viminale.

Incidenti e scontri

Ore 19.25 – Momenti di forte tensione alla partenza del corteo. I manifestanti hanno tentato di rientrare nell’edificio e sono stati respinti dal cordone di sicurezza delle forze di polizia, che ha fatto ricorso anche all’idrante per riportare la situazione sotto controllo.

Fitto il lancio di oggetti e bottiglie. Le forze dell’ordine hanno chiuso la strada, mentre i manifestanti si sono divisi in più gruppi, cercando di disperdersi in diverse direzioni, con alcuni diretti verso il Campus Einaudi.

Al lancio di oggetti e al rovesciamento di alcuni cassonetti da parte dei manifestanti, le forze dell’ordine hanno risposto con il lancio di lacrimogeni e l’uso dell’idrante.

Tensione altissima, corso Belgio bloccato

Ore 19.50 – Il corteo organizzato dai collettivi di Askatasuna risulta bloccato tra corso Regina Margherita e corso Belgio, quasi all’ingresso di via Napione. All’angolo con la via, le forze dell’ordine hanno attivato un idrante che sta sparando getti d’acqua contro i manifestanti.

La tensione resta molto alta, con momenti di forte pressione lungo il fronte del corteo. Il traffico risulta bloccato in corso Belgio e l’aria è quasi irrespirabile a causa dei lacrimogeni.

Mini corteo in Vanchiglia

Ore 20.30 – La polizia consente ora un mini corteo lungo via Vanchiglia, permettendo ai manifestanti di sfilare all’interno del quartiere. Nel frattempo risultano feriti una decina di agenti dei reparti mobili, colpiti in precedenza dal lancio di oggetti.

Ore 21.05 – I manifestanti arrivano in piazza Santa Giulia. “Stasera siamo riusciti ad attraversare le linee del quartiere e ci lasciamo con l’invito per sabato, ritrovarci tutti anche da fuori per continuare la lotta”, viene annunciato dai microfoni, prima che il corteo si sciolga senza ulteriori tensioni.

Marco D’Agostino, dalla Redazione di Torinoggi

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