“Il cittadino è il nostro occhio sul territorio”. Ne è convinto il Luogotenente Carica Speciale Mario Rosario Salvato, comandante della Stazione dei Carabinieri di Cavaglià da 10 anni esatti. È arrivato in paese nel 2015 direttamente dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Biella. Vanta una vasta esperienza, tra cui una missione NATO in Kosovo.
Quali comuni coprite nel vostro servizio quotidiano?
La nostra Stazione ha come giurisdizione i comuni di Cavaglià, Roppolo, Dorzano e Viverone.
Quali le problematiche maggiormente riscontrate in quest’area del Biellese?
I reati maggiormente affrontati sono quelli legati alla microcriminalità con numeri ridotti rispetto ai quelli nazionali di vari territori. Merito anche della nostra azione di prevenzione eseguita con competenza. Nelle nostre zone si riscontrano anche diversi casi di truffe online e in abitazione, con le tecniche del finto operatore dell'acquedotto o del Comune assieme a quelle del falso maresciallo dei Carabinieri. Parlando dei sinistri stradali i dati sono piuttosto esigui anche se in passato non sono mancati quelli mortali. Anche il fenomeno dei furti è tenuto sotto controllo.
Quanto è fondamentale l’apporto del cittadino?
Tantissimo, la collaborazione con la cittadinanza è uno dei nostri capisaldi. Ci permette di avere il polso della situazione e di carpire circostanze che, talvolta, possono non arrivare alla nostra attenzione. Inoltre, con i suoi tasselli, il cittadino ci aiuta a completare il quadro investigativo di diverse situazioni.
Vuole citare un episodio dove la collaborazione con la popolazione è stata fondamentale per un vostro intervento.
Si trattava di un caso da codice rosso: in quel caso, un bambino aveva scritto sul suo tema le seguenti parole: “Da grande voglio fare il poliziotto perchè così arresto il papà”. Leggendo quelle parole, la maestra è riuscita a intercettare questo disagio e ce l'ha comunicato. Con estrema delicatezza, siamo riusciti ad accertare uno stato di disagi e maltrattamenti in famiglia all'indirizzo della madre. In breve tempo, sono state individuate le problematiche risolvendo la situazione assieme alla Procura di Biella. È uno di quei casi dove l'apporto del cittadino è risultato decisivo.
Spesso si dice che fare comunità aiuta a prevenire alcuni tipi di reato: pensiamo alle truffe, è proprio così?
Su questo tema l'Arma dei Carabinieri è molto sensibile dal momento che l'azione di prevenzione è totale e massima. A cominciare dalle iniziative di prevenzione e informazione. Penso solo agli incontri con le scuole nell'ambito della Cultura della Legalità o i confronti con i cittadini nelle parrocchie e negli spazi comunali. Qui, sono condivisi i consigli pratici per riconoscere le truffe e come evitarle. Il consiglio è duplice: mai fidarsi degli estranei e creare sempre una rete affidabile con il vicinato. Nessuno è autorizzato a raccogliere denaro o beni preziosi. È opportuno fare sempre una verifica in più per dipanare ogni dubbio.

























