Nei giorni scorsi l'Istituto Biella II ha approvato la mozione USB Scuola, in difesa del popolo palestinese, "Perché la scuola non può restare in silenzio!". Una scelta "inaccettabile" per il vicepresidente e assessore all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte Elena Chiorino, che sottolinea come la scuola sia" un luogo sacro di formazione, non un’arena ideologica".
Questo il testo che l'Istituto stesso ha condiviso sui suoi canali social: "Mentre la Global Sumud Flotilla si dirige verso Gaza per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese, noi docenti non intendiamo rimanere in silenzio di fronte a ciò che lo Stato israeliano sta compiendo nella striscia di Gaza e in Cisgiordania e condanniamo: la pulizia etnica della popolazione palestinese (si contano centinaia di migliaia di morti tra cui 18mila ragazze e ragazzi, uno ogni dieci minuti); la completa distruzione di oltre 500 scuole e università; lo sfollamento di più di due milioni di persone alle quali viene negato, oltre i diritti essenziali, anche quello all’istruzione, con l’obiettivo di cancellare la cultura del popolo palestinese.
Il piano dello Stato sionista d’Israele prevede la completa distruzione della Striscia di Gaza e la sua annessione, insieme alla zona C della Cisgiordania; l’intento di perpetrare “un plausibile genocidio”, così come è stato definito dalla Corte penale internazionale, è un'azione colonialista e razzista, contraria ai valori della nostra Costituzione. Come docenti ci impegniamo a svolgere attività di educazione alla pace e chiediamo pertanto il cessate il fuoco permanente a Gaza, la fine dell’occupazione militare israeliana e del regime di apartheid in tutta la Palestina, il diritto al ritorno delle profughe e dei profughi palestinesi; l’interruzione di ogni collaborazione della scuola con l’industria bellica o con strutture militari, una misura indispensabile a riconoscere l’estraneità dei percorsi educativi e formativi a logiche di militarizzazione, affinché la scuola non diventi terreno fertile per la propaganda militare; che il governo italiano smetta di vendere armi a Israele; che vengano aperti corridoi umanitari; stop al riarmo e alle spese militari con reinvestimento dei fondi nella scuola e nella stabilizzazione dei precari.
Rompiamo l’assedio!
Palestina libera!".
"Quello che è accaduto all’Istituto Comprensivo Biella II è semplicemente inaccettabile - dichiara Elena Chiorino - . La scuola non può e non deve diventare terreno di propaganda politica: è un luogo sacro di formazione, non un’arena ideologica. Trovo scandaloso che prese di posizione così marcate arrivino da chi ha già avuto ruoli politici e candidature a sinistra: portare le proprie bandiere dentro le aule è un tradimento del mandato educativo. I bambini e i ragazzi hanno il diritto di crescere liberi, di studiare senza essere condizionati da visioni di parte, e nessuno può permettersi di trasformare la scuola in strumento di lotta politica. Condanno con fermezza questa deriva: chi sceglie la strada dell’indottrinamento tradisce la scuola, le famiglie e gli studenti».
























