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Copertina | 01 luglio 2025, 00:00

Delia Bucarelli, da quasi un anno alla guida della Questura di Biella: “Massima attenzione a truffe e violenza sulle donne”

Dal 3 settembre 2024, guida la Questura di Biella: è Delia Bucarelli, originaria di Napoli, 56 anni, madre di due figli. Ha prestato servizio prima a Genova, poi a Bergamo prima del suo arrivo nel capoluogo laniero

Delia Bucarelli, da quasi un anno alla guida della Questura di Biella: “Massima attenzione a truffe e violenza sulle donne”

Lei è il primo questore donna della provincia di Biella: ci racconti i suoi primi passi, è sempre stato il suo obiettivo entrare in Polizia? Com'è arrivata a questa scelta?

Se dicessi che sin da bambina sognavo di fare la poliziotta mentirei spudoratamente. Ho studiato 10 anni danza classica e pur sapendo di non avere le qualità per fare la ballerina nella vita, mi sarebbe piaciuto rimanere comunque nel mondo dell’arte. Ma i miei genitori non erano d’accordo e mi proposero di fare il concorso per entrare all’ Istituto Superiore, l’Accademia per diventare funzionario di Polizia: avevo 18 anni e le idee abbastanza confuse ma decisi di provarci ed affidarmi al destino. E il destino è stato benevolo perché alla fine studiare giurisprudenza mi è piaciuto più di quanto immaginassi. Il rispetto delle regole, la disciplina, l’uso dell’ uniforme erano già nel mio dna di aspirante ballerina classica. Quattro anni e nove mesi di corso insieme a ragazzi che sono ancora gli amici di una vita. Nel 1991 sono stata assegnata all’Ufficio Volanti della questura di Genova: e mi sono innamorata! Non un colpo di fulmine ma un amore che è cresciuto di giorno in giorno alimentato dagli sguardi riconoscenti dei cittadini quando intervenivamo con le pattuglie. E ancora cerco quegli sguardi che restano il carburante principale per questo mestiere

Il 3 settembre 2024 ha preso servizio alla guida della Questura di Biella: può tracciare un primo bilancio?

I mesi sono volati! E già per questo il bilancio non può che essere positivo. Appena arrivata in macchina sono stata colpita dal verde delle montagne che mi è sembrato più vivido che altrove. Gli uffici della Questura puliti ed ordinati, il personale sorridente e disponibile. Il Prefetto competente e cordiale. E con  i colleghi dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza si è creata subito grande sintonia. Le istituzioni cittadine aperte al dialogo costruttivo. Con queste premesse ovviamente il bilancio è molto positivo…anche se per mia natura non sono mai completamente soddisfatta perché ancora molto vorrei fare.

Ci sono stati cambiamenti nella gestione e nell'ordine di servizio in Questura?

Ovviamente ogni Questore forgia la struttura secondo il proprio carattere e le proprie esperienze lavorative. Sicuramente aver fatto il Capo di Gabinetto mi ha fatto maggiormente attenzionare l’ordine pubblico. Penso solo alla preparazione dell’Adunata degli Alpini, un evento che ci ha impegnato molto ma essendosi poi svolto tutto senza alcuna criticità anche noi siamo stati molto soddisfatti del nostro lavoro. Il mio carattere estroverso, la mia energia, mi ha portato poi a costruire rapporti  con i collaboratori meno improntati al rispetto delle gerarchie e più al dialogo: credo che le decisioni, gli indirizzi, non debbano piovere dall’alto ma condivisi alternando momenti formali a situazioni più confidenziali.

Diamo qualche numero: quante persone operano in Questura e quali le principali attività messe in campo?

Al momento  siamo 173 con un’età media più 38 anni, più bassa di quella nazionale: siamo una Questura giovane. Sicuramente l’ufficio più numeroso è quello Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, le Volanti per capirci perché il controllo del territorio è assolutamente prioritario. Le pattuglie sulle strade sono gli occhi della Polizia, registrano le dinamiche della città e individuano e identificano le persone sospette. Sono la forza del primo intervento per interrompere un’attività criminale ma anche il migliore dei nostri sorrisi per chi richiede il nostro aiuto.

Lei ha prestato servizio prima a Genova poi a Bergamo: differenze e analogie con Biella?

Ogni città è un mondo diverso, addirittura all’interno della stessa provincia coesistono realtà diverse. Sicuramente Genova e Bergamo sono più complesse sia sotto il profilo della criminalità che dell’ordine pubblico ma perché Biella resti virtuosa non bisogna mai abbassare la guardia: monitorare costantemente le tipologie di reati più frequenti ed investire nella prevenzione.

Non appena si è insediata ha dichiarato: “L'obiettivo? Avere un rapporto stretto con il cittadino e le associazioni locali e interpretare al meglio il ruolo che ricopro”: a distanza di mesi, che comunità ha trovato?

Ho detto “interpretare al meglio il ruolo che ricopro”? Una dichiarazione di intenti impegnativa! Sicuramente in questi mesi ho cercato di integrarmi nel tessuto sociale il più possibile, conoscere persone, visitare aziende locali, collaborare con quelle istituzioni che si prodigano per i più fragili, le associazioni che si occupano delle vittime di reati o tutelano le donne vittime di maltrattamenti. E ho trovato una comunità laboriosa pronta all’ascolto e alla cooperazione.

Da quando è arrivata ha posto particolare attenzione al contrasto alle truffe e alla violenza sulle donne: ce ne può parlare?

Sicuramente le truffe e le violenze nei confronti della donne sono tra i reati più attenzionati perché entrambi abusano della fragilità delle vittime. Sul fenomeno delle truffe, che in maggioranza riguardano le persone anziane, stiamo lavorando sulla prevenzione anche facendo una campagna informativa con Federfarma e la Diocesi mettendo volantini nelle farmacie e nelle parrocchie della provincia che illustrano le tipologie di truffe e dando consigli a chi abita vicino a persone anziane sole perché tutta la comunità deve tenere gli occhi aperti e prendersi cura dei più vulnerabili. Sul fronte della prevenzione dei reati contro le donne, in occasione della scorsa giornata contro la violenza, su queste tematiche abbiamo fatto degli incontri presso i mercati cittadini unitamente al personale dei centri antiviolenza con cui abbiamo fatto rete per una migliore gestione del prima e dopo la denuncia. E poi monitoriamo tutti gli interventi in ambito domestico cercando di intercettare tutte le situazioni a rischio intervenendo casomai con il provvedimento del questore dell’ammonimento.

Giovani e studenti: quali i progetti in campo per coinvolgerli maggiormente?

I giovani… la risposta istituzionale è che nell’ ambito del progetto “Pretendiamo legalità” facciamo incontri nelle scuole per trattare il bullismo, la guida in sicurezza e altri argomenti che possono essere di interesse. Ma non basta. Catturare l’attenzione dei ragazzi è sempre più difficile e credo sia necessario fare più rete con gli insegnanti e con i genitori perché la scuola non può fare tutto da sola. E  poi trovare strumenti di comunicazione più diretti, qualcosa che possa essere attrattivo per le nuove generazioni. Sicuramente proporre laboratori pratici, come abbiamo fatto in occasione della Festa della Polizia, può essere un buon metodo ma bisogna fare più e fare meglio. Spero nel prossimo anno scolastico di trovare idee innovative al riguardo e per questo sto già incontrando personalmente alcuni dirigenti scolastici.

Lei è figlia di un giornalista, quanto è importante il rapporto tra forze dell'ordine e organi di comunicazione?

Un buon rapporto tra forze dell’ordine e organi di comunicazione è assolutamente fondamentale. Una corretta informazione sulle attività poste in essere dalla Polizia serve a far comprendere ai cittadini che non sono soli, che ci sono persone che hanno a cuore la collettività e si prodigano ogni giorno cercando di prevenire e di reprimere se è necessario. Non vuole essere un momento autocelebrativo ma un messaggio volto ad aumentare la percezione di sicurezza.

Infine, cosa l'ha colpita maggiormente del Biellese?

Subito sono stata folgorata dalla natura ancora incontaminata, poi conoscendo la comunità ho apprezzato molto il senso di appartenenza che lega i cittadini: a prescindere dalle idee personali si vede che tutti remano nella stessa direzione: la civile e serena convivenza. E in questo contesto anche la Questura cerca di essere all’ altezza delle aspettative.

redazione

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