96a adunata Alpini a Biella

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Copertina | 01 maggio 2025, 00:00

Marco Fulcheri: "Ora arriva l'Adunata, è la prima volta: Biella creda di più in sé stessa"

L'intervista al Presidente provinciale degli Alpini dal 2012: “l’Adunata non è calata dall’alto, ma è diventata, giorno dopo giorno, un evento sentito e costruito dal basso, dalla gente. E Biella, in questo, sta dando davvero una grande prova di sé".

Marco Fulcheri: "Ora arriva l'Adunata, è la prima volta: Biella creda di più in sé stessa"

Marco Fulcheri: "Ora arriva l'Adunata, è la prima volta: Biella creda di più in sé stessa"

Poco più di una settimana e sarà Adunata Nazionale degli Alpini a Biella: che sensazioni prova?
“In questo momento l’adrenalina organizzativa è talmente alta che non c’è quasi il tempo di fermarsi a riflettere su tutto ciò che rappresenta davvero questo evento. Quello che posso dire è che abbiamo lavorato con passione, in sinergia non solo tra di noi ma anche con tutte le istituzioni, perché volevamo – e vogliamo – che questa Adunata sia davvero un’occasione unica per Biella e per tutto il Biellese. Il motto “Tücc Ün” – come ho sempre detto – non è stato solo uno slogan, ma lo spirito con cui abbiamo affrontato ogni fase del percorso. È stata la leva che ha unito le persone, che ha fatto sì che l’Adunata potesse diventare qualcosa che rappresenta davvero tutta la nostra comunità. Siate protagonisti e non spettatori è l’altra frase che mi piace sempre ricordare.
Posso dire con orgoglio che tutti, a ogni livello, ci abbiamo messo l’impegno, il cuore e il senso del dovere. Ora non resta che viverla, e sperare che sia davvero un evento di grandissimo livello, come merita questa terra e la sua gente”.

Biella si è vestita a festa, con migliaia di tricolori distribuiti in città e in tutta la provincia. Si respira una grande attesa: quali sono i sentimenti avvertiti tra i cittadini?
"Più ci avviciniamo all’Adunata, più percepiamo con forza l’attesa e l’entusiasmo che ogni abitante del territorio riversa su questo evento. Chi ha già vissuto un’Adunata sa quanto sia travolgente: non è solo un raduno, è un momento che coinvolge davvero tutti, Alpini e non. La cartolina che offriamo a chi arriverà a Biella è quella di una città imbandierata, accogliente, orgogliosa di appartenere a una comunità viva e profondamente legata ai valori degli Alpini. È un’immagine fatta di colori, mani che si stringono, vetrine decorate . Un segnale concreto di questa partecipazione lo vediamo ogni giorno nel negozio di via Italia dedicato ai gadget ufficiali dell’Adunata. È sempre pieno di biellesi: persone che comprano una maglietta, una spilla non solo per ricordo, ma per sentirsi parte di qualcosa di più grande. Quegli oggetti diventano simboli di un’appartenenza, di una gioia condivisa, di un orgoglio che unisce. Questo il dato più bello: l’Adunata non è calata dall’alto, ma è diventata — giorno dopo giorno — un evento sentito e costruito dal basso, dalla gente. E Biella, in questo, sta dando davvero una grande prova di sé".

In questi mesi di avvicinamento all'Adunata ha spesso condiviso i valori e le tradizioni delle penne nere: cosa significa per lei essere Alpino?
"Partecipazione, condivisione e impegno sono i valori che da sempre fanno parte del nostro Corpo. Valori che oggi ritroviamo intatti in ogni gesto, in ogni sguardo, in ogni stretta di mano che accompagna l’attesa di questa Adunata. Biella non si è limitata ad accogliere l’evento: lo ha fatto suo grazie anche all’impegno dei tanti iscritti biellesi e dei nostri volontari”.

Crede che un ritorno al servizio di leva civile dedicato ai giovani sia utile per accrescere le fila dei gruppi alpini?
"Il servizio di leva, magari in una forma rivisitata e limitata nel tempo a qualche mese, potrebbe tornare ad essere una preziosa palestra di vita per molti giovani. Per me, e per tanti miei coetanei, è stato un momento di crescita, un passaggio che ha insegnato disciplina, rispetto, spirito di squadra. Ci ha fatto fare un salto di qualità umano e civico. Non parlo di nostalgia, ma di un'opportunità che oggi — in un mondo sempre più individualista — potrebbe rappresentare un valore aggiunto”.

Si sente di dedicare questo momento storico a qualcuno in particolare?
"A tutti coloro che ci hanno creduto, fin dall’inizio. A chi, tanti anni fa, ha lanciato l’idea quasi come un sogno. A chi ha lavorato con passione, impegno e dedizione. A tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito a trasformare questo desiderio in realtà: grazie. L’Adunata non è solo degli Alpini. È del Biellese intero, delle sue comunità, dei suoi cittadini, delle sue strade imbandierate e della sua accoglienza. È il frutto di una partecipazione corale, di un senso di appartenenza che oggi, più che mai, ci rende orgogliosi di dire: ci siamo anche noi."

Quale sarà il momento della manifestazione che più la emozionerà?
"Sarà il passaggio della stecca tra Biella e Genova, il passaggio di consegne tra l’Adunata 2025 e quella del 2026. Un momento simbolico ma profondamente sentito, che racchiude lo spirito di continuità e fratellanza tra le comunità alpine. Con la concreta speranza che tutto avvenga tra gli applausi dei presenti: sarebbe il segno più bello che tutto è andato per il meglio, che abbiamo fatto la nostra parte, e che l’abbiamo vissuta fino in fondo, con il cuore”.

Si parla molto di ricadute sociali ed economiche dell'Adunata: crede che l'intero territorio sia di fronte ad una svolta?
"È forse ancora presto per tirare le somme, ma ci sono già messaggi simbolici che questa Adunata ha saputo lanciare con forza. Pensiamo ai collegamenti ferroviari potenziati, alla moltitudine di colori che abbelliranno le nostre strade. Ma soprattutto pensiamo al fatto che Biella, grazie a questa occasione, si è fatta conoscere e riconoscere dalla grande comunità alpina nazionale.
Biella e il Biellese hanno già dimostrato — e siamo certi continueranno a dimostrarlo — di credere in questa Adunata. Ed è proprio questo il messaggio più importante: che Biella può e deve credere di più in sé stessa. Dopotutto, l’unità d’Italia è partita da qui, la televisione privata è nata tra queste montagne… e gli esempi non mancherebbero. È tempo di guardarsi allo specchio con un po’ più di fierezza, perché ciò che siamo capaci di costruire insieme, oggi come allora, può lasciare davvero un segno”.

Infine, cosa lascerà questa Adunata nel cuore dei biellesi?
“Spero gioia e partecipazione. W gli Alpini W Biella”















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