17 maggio – 16 novembre 2025 Casa Zegna, Trivero Valdilana (Biella) | Via Marconi, 23
Fondazione Zegna inaugura un nuovo capitolo della ricerca tra arte e natura con Racconti di boschi, di fabbriche e di persone, progetto espositivo inedito concepito dall’artista Francesco Jodice (Napoli, 1967) in collaborazione con Sara Gentile e con la curatela di Ilaria Bonacossa, commissionato dalla Fondazione Zegna in continuità con la propria radice e identità storica. Il progetto si inserisce tra gli appuntamenti che ricordano il 25simo anniversario di Fondazione Zegna.
Da sabato 17 maggio a domenica 16 novembre 2025, gli spazi di Casa Zegna a Trivero Valdilana (Biella) accolgono un racconto visivo che intreccia fabbrica, comunità e natura, in armonia con i temi che si inscrivono nella linea di azione della Fondazione. Ne esita una lettura sensibile e profonda del territorio che ospita la Fondazione Zegna, attraverso lo sguardo di un grande interprete dell’evoluzione del paesaggio sociale contemporaneo, che da sempre conduce una ricerca intorno ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione. Un corpus di ventiquattro opere in cui il rapporto tra il luogo, la sua vita produttiva, il contesto naturale e i suoi abitanti offre uno spaccato poetico e puntuale di una realtà unica e permette una riflessione sul ruolo della fotografia, che deve costringere al confronto con le informazioni che contiene, soprattutto nell’era delle immagini virtuali.
Tre sguardi per un unico racconto Il progetto che Francesco Jodice, in collaborazione con Sara Gentile, ha concepito per la prossima stagione espositiva della Fondazione, si sviluppa attraverso tre serie fotografiche indipendenti, ma al contempo indissolubilmente legate, ciascuna delle quali dedicata a una delle anime di Oasi Zegna: • la fabbrica, con uno sguardo dall’interno sul Lanificio Zegna che esita in opere che raccontano la quotidianità della produzione e la relazione tra le persone e il loro lavoro. È la “trama del reale” - come la definisce Jodice - che si snoda intorno a un luogo ancorato alla tradizione ma al contempo capace di trasformazioni continue; la comunità, dove l’indagine sulla memoria collettiva si esplicita attraverso i Ritratti di classe ispirati alle storiche fotografie di classe di fine anno che riflettono il passaggio generazionale e il legame tra passato, presente e futuro. Un archivio personale e sociale che agisce come un’archeologia visiva per il futuro, dando un volto alla generazione che erediterà e farà propri i paesaggi naturali e sociali; • la natura, serie di immagini volte a catturare la maestosità dell’Oasi Zegna, restituendo l’essenza di un paesaggio sospeso nel tempo, in cui la natura si manifesta nella sua forma più pura e ancestrale.
I ventiquattro scatti a colori presentati sono stati realizzati da Francesco Jodice durante alcuni soggiorni nell’Oasi, tra il 2024 e il 2025: “I tre racconti e i paesaggi culturali che descrivono sono intimamente intrecciati tra loro: la trama che ne emerge è parte integrante dell’identità di questo territorio”, spiega Francesco Jodice. Le sue immagini catturano, spesso con sguardo frontale a volte ravvicinato altre distante, un mondo di forme e linee naturali e artificiali, che con la loro schiettezza rinnovano lo stupore verso ciò che è già noto.
«Accogliere oggi, in occasione del venticinquesimo anniversario della Fondazione Zegna, il lavoro di Francesco Jodice significa ribadire il valore della committenza artistica come atto di fiducia nel potere della cultura di interpretare, custodire e trasformare il nostro tempo”, commenta Anna Zegna, presidente della Fondazione Zegna. “Racconti di boschi, di fabbriche e di persone è un invito a osservare oltre l'apparenza, a riconoscere il valore della cura e della memoria, a immaginare un futuro in cui la tensione fra progresso e natura non sia conflitto ma possibilità di coesistenza. È un atto di gratitudine verso la terra che ci ospita e un gesto di responsabilità verso coloro che ne erediteranno la bellezza fragile e potente. In questo dialogo tra arte, natura e comunità si rinnova, ancora una volta, l’impegno di Fondazione Zegna a tessere fili di continuità e di speranza.»