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CRONACA | 14 novembre 2024, 17:40

“Soldi e gioielli e sua figlia esce di prigione”, a Biella truffa del finto incidente: c'è un arrestato

L'intervento tempestivo della Polizia ha evitato che una donna perdesse gioielli e denaro: in manette un 18enne di Napoli.

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“Soldi e gioielli e sua figlia esce di prigione”, a Biella truffa del finto incidente: c'è un arrestato (foto di repertorio)

È terminato con l'arresto per truffa aggravata la trasferta a Biella per un 18enne residente in provincia di Napoli.

È successo nei giorni scorsi nel capoluogo di provincia: stando alle prime ricostruzioni, due uomini avrebbero contattato al telefono una biellese ultra65enne spacciandosi per un finto maresciallo dei Carabinieri e un avvocato. Il primo le avrebbe comunicato che la figlia era rimasta coinvolta in un incidente stradale ed era stata arrestata; l'altro, invece, le avrebbe prospettato la soluzione: “Ci dia soldi e gioielli e lei uscirà di prigione. Le mandiamo un nostro incarico”. E in effetti, in poco tempo, si sarebbe presentato un giovane e si sarebbe fatto consegnare i preziosi.

Qualche istante dopo, il marito della donna si sarebbe fatto raccontare quanto accaduto e avrebbe allertato immediatamente le forze dell'ordine descrivendo le fattezze del ragazzo. Intuendo i movimenti del 18enne, gli agenti di Polizia avrebbero subito ipotizzato che si trovasse a bordo di un taxi. Una sensazione che si è rilevata esatta: in breve tempo, infatti, avrebbero intercettato l'unico mezzo in movimento e, a bordo, era presente una persona simile a quella descritta dalla vittima. A seguito di perquisizione sarebbe spuntata, nascosta tra i vestiti, una busta con all'interno gioielli e circa mille euro in contanti.

È stato subito portato negli uffici della Questura di Biella per gli accertamenti di rito: dalle indagini sarebbe emerso che il ragazzo fosse una “testa di ponte” per un'associazione di truffatori dedita a questo genere di intrallazzi. Professionisti che, da altre province, si mettono in contatto con vittime ignare e comunicano loro sinistri fittizi e carcerazioni dei propri cari per impadronirsi del loro denaro. E per ottenerlo si servirebbero di giovani incensurati, proprio come il giovane fermato nel nostro capoluogo.

Assieme al proprio legale Andrea Conz, il giovane è comparso davanti al giudice, dove è stato convalidato l'arresto. Lo stesso magistrato non ha accolto la richiesta del pm per l'applicazione del divieto di soggiorno a Biella.

g. c.

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